PJ Harvey in concerto all’Obihall di Firenze


“Quando scrivo una canzone visualizzo l’intera scena. Posso vedere i colori, dire l’ora del giorno, percepire lo stato d’animo, vedere il cambio di luce, le ombre in movimento, tutto è racchiuso in quella foto. Raccogliere informazioni da fonti secondarie era troppo lontano per comprendere appieno quello che stavo cercando di scrivere. Volevo annusare l’aria, sentire la terra e incontrare la gente dei paesi di cui ero affascinata”.

Polly Jean Harvey descrive così la genesi di “The Hope Six Demolition Project”, l’album al centro del nuovo tour che la porta lunedì 24 ottobre all’Obihall di Firenze (ore 21 – ingresso dalle ore 19 – biglietto posto unico 42 euro – prevendite www.boxofficetoscana.it tel. 055 210804 – www.ticketone.it tel. 892 101).

Uscito lo scorso aprile, il disco trae ispirazione da una serie di viaggi di PJ Harvey in Kosovo, Afghanistan e Stati Uniti. Arriva dopo il successo di “Let England Shake” (vincitore del Mercury Prize nel 2011), ed è stato registrato alla Somerset House di Londra, in uno studio appositamente costruito per consentire al pubblico di osservare i musicisti all’opera.

“The hope six demolition project” è stato prodotto da Flood e John Parish e ha visto la partecipazione di Mick Harvey, fondatore dei Bad Seeds di Nick Cave.

Sul palco, insieme a PJ Harvey, ci saranno anche due musicisti italiani che hanno partecipato alla registrazione del disco: il polistrumentista Enrico Gabrielli (Calibro 35) e Alessandro “Asso” Stefana, alla chitarra, già al fianco di Mike Patton e Vinicio Capossela.

Icona rock e artista controcorrente, PJ Harvey ha dato stampe di recente la raccolta di poesie “The Hollow of The Hand”, ispirata sempre ai suoi viaggi tra Kosovo, Afghanistan e Washington Dc.

“Raccogliere informazioni di seconda mano sembrava troppo sconnesso da ciò di cui stavo provando a scrivere. Volevo annusare l’aria, sentire la terra e incontrare la gente dei luoghi da cui ero affascinata. Il mio amico Seamus Murphy ed io abbiamo deciso di creare un progetto insieme – io avrei raccolto parole, lui immagini, lasciando decidere al nostro istinto dove avremmo dovuto dirigerci”.

Lo scorso 6 ottobre PJ Harvey è stata ospite del noto festival londinese di letteratura National Poetry Day Live, dove ha letto alcuni testi tratti dalla raccolta.

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