Riccardo Borgo

Balneari, Sib: dal Governo proposte concrete e univoche


Le recenti dichiarazioni di Pierpaolo Baretta non collimano con quanto affermato dal Ministro Enrico Costa, dalle Regioni e da molti esponenti delle forze politiche.

La linea sindacale del doppio binario è chiara, concreta, possibile ed è stata ampiamente argomentata.

“Da tempo affermiano che è necessario passare dalle parole ai fatti – dichiara Riccardo Borgo, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. E’ necessario che questi fatti li faccia il Governo con proposte concrete e univoche, evitando di far cadere su 30.000 imprese continue docce scozzesi che creano allarme, scoramento e altissima tensione.

Le recenti dichiarazioni del Sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta non collimano per nulla con quanto più volte affermato dal Ministro Enrico Costa, dalle Regioni e da molti esponenti di tutte le forze politiche, non solo sorprendono ma, mi sembra, tengano in scarsissima considerazione tutte quelle valutazioni sul ruolo sociale ed economico che, da ormai quasi un secolo, svolgono le imprese balneari, e questo è universalmente riconosciuto, anche dallo stesso Sottosegretario in più di una occasione.

La linea sindacale del doppio binario è chiara, concreta, possibile ed è stata ampiamente argomentata. Il governo, come più volte assicurato, vada velocemente al confronto con Regioni, Comuni e imprese su una soluzione condivisa, la quale non può non tenere conto che l’introduzione di norme così radicalmente innovative devono calarsi in una realtà che il ministro Costa ha ben rappresentato recentemente a Rimini: nel momento in cui tiriamo una riga introducendo nuove norme dobbiamo essere coscienti che sotto quella riga c’è tutto un mondo che esiste, che rappresenta un altissimo valore in termini economici e sociali, che è nato e si è sviluppato nel rispetto di norme che per quelle imprese hanno rappresentato un preciso impegno da parte dello Stato italiano e sulle quali hanno fondato le loro scelte di vita. E’ questa una realtà che non ci possiamo permettere di sottovalutare e tantomeno di ignorare”.

“Noi crediamo che un Governo che vada in Europa subito – conclude Borgo – forte di un mandato così condiviso abbia l’autorevolezza e ragioni da vendere per convincere anche la Commissione Europea che una soluzione è possibile e che deve essere definita velocemente, così da togliere dalla precarietà un sistema di piccole e medie imprese che, come tutte le imprese, ha bisogno di certezze per programmare e sviluppare un futuro di crescita e investimenti. Noi ci aspettiamo questo, non altro”.

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