Allarme CO2: raggiunti livelli record, nuova era climatica


L’organizzazione meteorologica mondiale (Omm) ha certificato l’inizio di una nuova era della realtà climatica globale. I livelli di Co2, già in passato, avevano fatto registrare la soglia delle 400 parti per milione (ppm) in alcuni mesi dell’anno, ma mai prima prima d’ora per l’intero anno. Dunque, la più antica stazione di monitoraggio dei gas ad effetto serra lancia l’allarme: le concentrazioni di Co2 resteranno al di sopra di 400 ppm per l’intero 2016 e non scenderanno per molte generazioni.

Lo dicono i dati delle ultime rilevazioni di Co2 provenienti dall’osservatorio di Mauna Loa (Hawaii), secondo cui le 400 ppm di Co2 in atmosfera ora sono il “nuovo minimo”, considerando che storicamente settembre è il mese in cui la concentrazione del gas serra raggiunge i livelli più bassi. Si tratta infatti del periodo in cui l’estate cede il passo all’autunno e l’assorbimento dell’anidride carbonica dalla vegetazione rallenta, mentre aumenta il rilascio di Co2 dal terreno.

Effetto El Niño – Secondo le nuove scoperte buona parte dei nuovi livelli di concentrazione di CO2 sarebbe stata provocata dal fenomeno meteorologico noto come El Niño che ha generato picchi di siccità in alcune zone tropicali impedendo di fatto la crescita di vegetazione capace di assorbire anidride carbonica. In queste regioni si sono inoltre provocate emissioni straordinarie di CO2 dovute agli incendi divampati a causa del clima secco. Ma se il fattore El Niño è attualmente scomparso, l’impatto umano sul cambiamento climatico resta, hanno evidenziato dall’Omm. “Il 2015 ha inaugurato una nuova era di ottimismo e di azione per il clima, con l’accordo di Parigi, ma ha fatto anche la storia dopo aver segnato un nuovo record sulla concentrazione di gas a effetto serra”, ha detto il segretario generale del’Omm, Petteri Taalas.

L’accordo di Parigi – Le cifre fornite dall’Omm contrastano con lo spirito dell’accordo firmato lo scorso anno a Parigi con il quale 200 governi mondiali si sono impegnati a eliminare gradualmente l’uso di combustibili fossili a favore di energie rinnovabili in vista della seconda metà del secolo. “Senza affrontare il problema delle emissioni di CO2, non saremo in grado di affrontare i cambiamenti climatici e mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 gradi C, rispetto al periodo preindustriale”, ha specificato Taalas. Queste e altre questioni saranno discusse nel corso di un nuovo incontro sul clima che si terrà in Marocco il prossimo novembre.

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