Alimenti: limiti a livello UE sui grassi trans


In una risoluzione votata mercoledì, i deputati hanno affermato che l’UE dovrebbe porre limiti vincolanti sulle quantità di acidi grassi trans di produzione industriale (TFA) presenti negli alimenti, poiché questi possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, la sterilità, il morbo di Alzheimer, il diabete e l’obesità per i consumatori.

L’assunzione di TFA è in gran parte legata al consumo degli oli parzialmente idrogenati di produzione industriale.

Nel testo, approvato con 586 voti a favore, 19 contrari e 38 astensioni, si evidenza che secondo la Commissione europea solo un consumatore su tre ha conoscenze in materia di TFA, il che dimostra come le misure di etichettatura non siano riuscite a essere efficaci. La Commissione europea dovrebbe pertanto proporre l’introduzione di norme UE per limitare il tenore di TFA industriali, preferibilmente entro due anni.

L’introduzione di limiti vincolanti per i TFA industriali da parte della Danimarca, che nel 2003 ha stabilito un limite nazionale del 2% per quanto concerne il tenore di grassi trans negli oli e nei grassi, ha portato a risultati positivi, riducendo considerevolmente, secondo uno studio, i decessi causati da malattie cardiovascolari.

I TFA tendono ad essere utilizzati negli alimenti meno costosi, con la conseguenza che le persone con uno status socioeconomico inferiore sono più esposte a prodotti alimentari con un contenuto di TFA più elevato e ciò aumenta a sua volta il rischio di ampliare le disuguaglianze sanitarie.

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