Morte Regeni, procuratore egiziano: “Giulio era un portatore di pace e non chiuderò questa indagine”


“Giulio era un portatore di pace e non chiuderò questa indagine finché non avrò arrestato chi lo ha ucciso”. Queste le parole pronunciate dal procuratore generale della Repubblica Araba d’Egitto Nabil Ahmed Sadek nel corso dell’incontro a Roma con i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore friulano morto al Cairo. È stata la prima delle tre sessioni previste nella due giorni di lavoro dei magistrati del Cairo a Roma. Il procuratore egiziano ha portato a Claudio e Paola Regeni le condoglianze sue, delle istituzioni e del popolo egiziano.

I genitori del giovane ricercatore hanno hanno ricordato “l’amore di Giulio per il mondo arabo e la sua profonda conoscenza della sua cultura”. All’incontro con i familiari ha fatto seguito un primo scambio di documenti tra inquirenti, che proseguirà mercoledì nella terza sessione di lavoro al termine della quale i magistrati dei due Paesi produrranno una nota congiunta.

All’incontro erano presenti anche il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e il pm Sergio Colaiocco responsabili, in Italia, dell’inchiesta sulla morte di Giulio.

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