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Città di Castello sempre più nel segno di Burri


Città di Castello sempre più nel segno di Burri. Il 2016 si è chiuso con numeri da record per i Musei dedicati al grande Maestro: i biglietti staccati sono stati quasi 29mila, 28.904 per la precisione e questo nonostante la chiusura di nove mesi per lavori agli Ex Seccatoi del Tabacco, una delle due sedi museali.

La crescita è diretta conseguenza delle attività del “Centenario” e che si tratti di un vero balzo in avanti lo si evince dal confronto con le 14.193 presenze totali del 2014, numeri in linea di continuità con gli anni precedenti.
Nel 2015 il salto: 32.059, con un incremento di visitatori pari a +125,88%. Importo sfiorato nel ’16, anno su cui ha indubbiamente pesato la lunga chiusura di una delle due sedi museali.

Ma accanto alla mera nudità dei numeri, che tuttavia sono eloquenti e che per la Fondazione rappresentano una base di partenza ideale per i progetti futuri, l’esito del Centenario si misura con molti altri indicatori di qualità.

A questo proposito il Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Bruno Corà, nel corso di una conferenza stampa presso la sede della Fondazione assieme al Sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, ha tracciato un bilancio pluriennale dell’attività svolta dalla Fondazione, dalla organizzazione dell’evento legato al Centenario della nascita del Maestro fino all’esplosione in termini di consensi, visitatori e critica internazionale della mostra, “Burri. Lo spazio di materia / tra Europa e USA”, che si è da poco conclusa agli Ex Seccatoi dei Tabacchi.
“Burri era considerato un grande artista, dagli esperti e dal pubblico dell’arte, anche prima del Centenario. La novità è che ora il Maestro – ha dichiarato Corà – è percepito come grandissimo artista da un pubblico molto più vasto, dopo le numerose attività messe in campo nel corso del 2015 e del 2016: dalla legge istitutiva del Centenario all’emissione del francobollo, dalla mostra di New York al Guggenheim Museum alla mostra del Kunstsammlung Nordrhein Westfalen di Düsseldorf; dal completamento del Grande Cretto di Gibellina alla ricostruzione del Teatro Continuo di Milano; dalla mostra di Bruxelles al Parlamento Europeo fino ai tanti episodi espositivi di Sansepolcro, Bologna, Pistoia, Cosenza ed altri, dal convegno di Perugia Università degli Studi a quello di Morra San Crescentino.

Non meno densa e folta l’attività editoriale con la pubblicazione di decine di cataloghi e libri su Burri, una miriade di articoli su quotidiani, periodici di cultura e di informazione, fino all’impegnativo lavoro del Catalogo Generale in 6 volumi.

A Città di Castello, che ha dato i natali all’artista e dove hanno sede i suoi musei, due grandi eventi internazionali hanno posto la Fondazione Burri e la Città stessa al centro di un flusso internazionale di artisti, collezionisti, storici dell’arte, direttori di musei e altri esponenti della cultura e del mondo dello studio; la mostra-convegno “Au Rendez Vous des Amis” con i suoi 66 artisti e 9 direttori di grandi musei seduti a discutere sui maggiori temi della contemporaneità (natura, economia, sacro, etica, storia e memoria, scienza e tecnologia, nuove culture, sviluppo, comunicazione) nell’ambito di veri e propri “stati generali” dell’arte.

La mostra “Burri Lo spazio di materia / tra Europa e USA” con oltre 120 opere di artisti storici del XX secolo, di varie nazionalità, raccolte attorno ai capolavori di Burri, ha poi avuto un richiamo senza paragoni per la storia artistica di Burri, per la Fondazione e per la Città che ha potuto avere una prova tangibile di quale calamita rappresenti l’opera del suo grande Maestro.

“Ora bisogna guardare al futuro – ha concluso Corà – il prossimo 12 marzo, data simbolo della nascita del Maestro inaugureremo il terzo museo della grafica che porterà ad oltre 500 le opere del patrimonio artistico e culturale immenso gestito dalla fondazione, sicuramente unico a livello mondiale riferito ad un unico artista ed a musei privati”.

Data simbolo, quella del 12 marzo 2017, richiamata anche dal sindaco Luciano Bacchetta, che ha ringraziato i vertici della Fondazione, dal presidente Bruno Corà, al vicepresidente Rosario Salvato, all’architetto Tiziano Sarteanesi, a tutto il personale che a vari livelli si è sempre impegnato per la ottima gestione e straordinaria riuscita degli eventi di portata internazionale che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni. Eventi, interamente a carico della Fondazione stessa in termini di costi, che “hanno riportato il maestro Burri nel cuore dei tifernati come deve essere, con orgoglio e senso di appartenenza”. “La sinergia fra istituzioni, Comune in primo luogo, e Fondazione, attraverso l’attività e impegno continuo del vice-sindaco e assessore alla cultura, Michele Bettarelli – ha proseguito Bacchetta – ha consentito di realizzare e centrare obiettivi prestigiosi in ambito artistico-culturale, che proiettano la nostra Città in tutto il mondo, come avverrà anche in maniera ancora più esponenziale dopo il 12 marzo con il taglio del nastro del terzo museo della grafica”.

“Ora insieme porteremo a termine la realizzazione di Piazza Burri che completerà un percorso di eccellenza di filiera urbanistica-artistica-culturale.

Unita alle altre peculiarità della nostra Città ci consentirà a testa alta di progettare il futuro in termini di promozione e immagine come pochi altri in Italia, convinti di possedere con orgoglio un patrimonio inestimabile e straordinario sotto ogni profilo”, ha concluso Bacchetta.

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