Giulio Regeni

Giulio Regeni: Egitto dà il via libera a esperti italiani per esaminare video


A un anno quasi dalla scomparsa al Cairo di Giulio Regeni, il 25 gennaio 2016, ritrovato morto giorni dopo, dall’Egitto è arrivato il via libera della procura egiziana alla richiesta dei magistrati italiani di inviare propri esperti e quelli dell’unica azienda tedesca nel recupero dei dati delle telecamere di sorveglianza per analizzare quella relativa alla stazione della metropolitana nella zona di Dokki, dove Regeni passò prima di sparire il giorno dell’anniversario della caduta di Hosni Mubarak.

Lo riferisce l’agenzia ufficiale Mena, aggiungendo che “in occasione dell’ultimo incontro a Roma, la delegazione della procura egiziana ha consegnato a quella italiana le copie dei documenti richiesti dall’Italia e un Cd contenente la conversazione tra Giulio Regeni e il rappresentante degli ambulanti”, Mohamed Abdallah, registrata da quest’ultimo e consegnata alla polizia per “denunciare” Regeni.

Secondo la Mena, però, proprio in base a quella registrazione, “i servizi di sicurezza egiziani decisero di smettere di seguire” il ricercatore, perché dalla conversazione “era emerso che la sua attività non minacciava la sicurezza nazionale egiziana”.

A fine dicembre era stato lo stesso Abdallah a dichiarare all’Huffington Post di aver voluto denunciare Regeni: “Si’, l’ho denunciato e l’ho consegnato agli Interni e ogni buon egiziano, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso”. “Io e Giulio – aveva raccontato il capo del sindacato autonomo degli ambulanti – ci siamo incontrati in tutto sei volte. Era un ragazzo straniero che faceva domande strane e stava con gli ambulanti per le strade, interrogandoli su questioni che riguardano la sicurezza nazionale. L’ultima volta che l’ho sentito al telefono è stato il 22 gennaio, ho registrato la chiamata e l’ho spedita agli Interni”.

Intanto a pochi giorni dall’anniversario della scomparsa del giovane, si moltiplicano gli appelli a raggiungere la verita’ al più presto. “Ci fermeremo soltanto quando la troveremo, quella vera e non quella di comodo”, ha assicurato recentemente il ministro degli Esteri, Angelino Alfano.

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