Sfiora i 150 mila la mostra “Orlando furioso 500 anni” a Palazzo dei Diamanti


Domenica 29 gennaio si è conclusa la mostra Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, organizzata a Palazzo dei Diamanti dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in occasione del quinto centenario della prima edizione del poema.

La mostra, a cura di Guido Beltramini e Adolfo Tura, affiancati da un comitato scientifico internazionale di autorevoli storici dell’arte e della letteratura, ha voluto evocare le fonti visive che insieme a quelle letterarie hanno ispirato Ariosto nella redazione di questa pietra miliare della letteratura del Rinascimento. I capolavori dei più grandi artisti del periodo – da Mantegna a Leonardo, da Botticelli a Raffaello e Tiziano – oltre a sculture antiche e rinascimentali, miniature, arazzi, armi, libri e oggetti preziosi hanno fatto rivivere il fantastico mondo cavalleresco del Furioso e dei suoi paladini.

A questa innovativa proposta hanno risposto in modo molto positivo sia la critica che il grande pubblico, in particolare le scuole, come conferma l’affluenza ampiamente superiore alle aspettative.

Vista l’eccezionalità dei prestiti raccolti e la conseguente unicità di un’esposizione come Orlando furioso 500 anni, oltre al gradimento espresso dai visitatori in tutte le sedi – dalle interviste in mostra ai commenti sui social network –, gli organizzatori hanno deciso di prorogare la mostra di 3 settimane fino al 29 gennaio.

Al termine dei 128 giorni della rassegna i visitatori sono stati 146.567, con una media giornaliera di 1.145 biglietti staccati.

Molto rilevanti da un punto di vista culturale e al contempo di grandissimo successo sono le pubblicazioni realizzate da Ferrara Arte, una delle poche istituzioni che non affida a editori esterni questo aspetto essenziale nell’organizzazione di un’esposizione e della diffusione dei suoi contenuti.

Il catalogo ha riscosso un così ampio successo da renderne necessaria la ristampa per ben tre volte ed è stato comunque esaurito pochi giorni prima della fine della mostra. È stato molto alto anche il gradimento degli altri materiali realizzati da Ferrara Arte per l’occasione: in particolare quello di Orlando Pazzo nel Magico Palazzo, il libro per bambini di Luigi Dal Cin e Pia Valentinis, che ha ottenuto un risultato di vendite senza precedenti.

La proposta di Ferrara Arte, come di consueto, si è arricchita di un programma di iniziative didattiche e culturali che hanno accompagnato l’esposizione. Oltre a presentazioni, incontri, concerti e proiezioni, ha avuto un riconoscimento grande e inaspettato la Maratona Orlando, 38 ore di lettura integrale e continuativa del poema durante le quali si sono alternati quasi 1.000 lettori: classi di studenti, associazioni, cittadini che hanno letto da soli e in gruppo alla presenza di 1.400 spettatori dal vivo e di oltre 70.000 persone raggiunte dai canali social di Palazzo dei Diamanti o che hanno seguito l’evento in streaming.

Le interviste ai visitatori hanno consentito di raccogliere diversi dati interessanti, presenti nel dossier completo sull’esposizione. In particolare si conferma la centralità del passaparola, insieme agli strumenti promozionali e ai social network, nella promozione di una mostra apparentemente non facile, ma che ha letteralmente conquistato il pubblico (basti pensare che solo lo 0,82% degli intervistati non ha apprezzato Orlando furioso 500 anni).
Significativo, in questo senso, anche l’incremento (+3%) dei visitatori che dichiarano di essersi recati per la prima volta a vedere una mostra dei Diamanti, a testimonianza dell’efficacia di una proposta culturale rigorosa, ma capace di ampliare con costanza il proprio bacino di utenti. Con conseguenti, importanti ricadute sul comparto turistico e sulla città tutta.

Da sempre i Diamanti si connotano per la qualità dell’offerta didattica, che si declina in un articolato programma di iniziative, realizzato grazie al partenariato con Eni. L’accoglienza molto positiva delle varie proposte educative ha premiato ancora una volta la scelta di investire in metodologie sperimentali, multidisciplinari e fondate sul coinvolgimento attivo.

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