Strasburgo, 19 febbraio 2017. Obbligo per gli Stati dell’Unione europea di condividere le informazioni, applicazione contro il terrorismo degli strumenti usati per la lotta alla criminalità organizzata, blocco dei beni strumento o provento di reato, contrasto al finanziamento dei nuclei terroristici e ai loro legami con le mafie, aumenti di pena nei casi di reclutamento e addestramento di minori, maggiore supporto alle persone che hanno subito le conseguenze di atti terroristici. Sono alcune della novità introdotte dalla direttiva antiterrorismo approvata dal Parlamento europeo a Strasburgo, testo che recepisce aspetti essenziali dell’esperienza italiana di lotta alle organizzazioni criminali, anche grazie agli emendamenti proposti in Commissione Libe e poi sostenuti in sede di negoziato interistituzionale, dall’eurodeputata Caterina Chinnici, nel ruolo di relatore per conto del gruppo S&D.
“Questo documento legislativo – sostiene Caterina Chinnici – costituisce una base importante per armonizzare le legislazioni nazionali degli Stati membri e dare una risposta concreta su scala sovranazionale al fenomeno dei foreign fighters e, in generale, alla nuova minaccia terroristica sulla quale, come emerso da un report recente, l’82% dei cittadini europei chiede un’azione incisiva da parte dell’Unione. Siamo riusciti a realizzare un buon equilibrio tra l’esigenza di sicurezza e la tutela delle libertà fondamentali, prezioso patrimonio della nostra civiltà”.
“La norma che impone agli Stati membri di condividere le informazioni – aggiunge l’eurodeputata – è sicuramente un elemento chiave perché permetterà di potenziare la cooperazione tra forze di polizia, giudiziarie e di intelligence. Le indagini hanno infatti evidenziato che il mancato scambio di informazioni ha facilitato l’esecuzione di alcuni attentati. Un’altra disposizione da noi fortemente voluta è quella che impegna i Paesi a fornire alle autorità di contrasto strumenti investigativi efficaci come quelli impiegati contro la criminalità organizzata e i reati gravi. E proprio in questo articolo della direttiva abbiamo previsto il congelamento e la confisca dei beni utilizzati dai gruppi terroristici o ricavati dalle loro attività. Si tratta di mezzi di contrasto efficaci per sottrarre linfa economica ai sistemi criminali, come la lunga esperienza italiana ha dimostrato, e alla stessa finalità risponde anche l’espresso riferimento al traffico illegale di opere d’arte. Ugualmente importanti sono poi le norme per colpire gli intrecci, finanziari e non, tra gruppi terroristici e altre organizzazioni criminali, legami ormai assodati. Tra le condotte incriminate sono state incluse la produzione e l’uso di documenti falsi, essendo accertato che alcuni terroristi si sono serviti di documenti falsi acquisiti in paesi europei”.
“Di grande significato infine – conclude Caterina Chinnici – altre due disposizioni per le quali mi sono battuta: una prevede la circostanza aggravante a carico di chi addestra o recluta minorenni per le azioni terroristiche; l’altra va in aiuto di quanti abbiano subito le conseguenze di attacchi terroristici, stabilendo che gli Stati membri dovranno farsi carico della loro assistenza medica, psicologica e legale”.
Newsletter