Protezione europea dei whistleblower, cruciali nella lotta alle frodi


Strasburgo, 19 febbraio 2017. «Il Parlamento europeo ha inviato un segnale alla Commissione esortandola a garantire una protezione efficace ai whistleblower nell’Unione». Lo ha dichiarato a margine della sessione plenaria a Strasburgo l’eurodeputato francese Pascal Durand, vicepresidente del Gruppo Verdi-ALE (Alleanza libera europea).

«Il rapporto della Commissione bilancio del PE sottolinea il ruolo cruciale dei whistleblower per prevenire e portare alla luce sia la frode che la cattiva gestione del bilancio dell’Unione, proponendo, tra l’altro, di istituire un organismo indipendente che si occupi dell’allerta relativa alle frodi in questo settore».

«Per il nostro Gruppo, che ha presentato già mesi fa un progetto di direttiva europea volta proteggere i whistleblower, bisogna ovviamente andare oltre e dotarsi di uno strumento legislativo. L’obiettivo è di tutelare allo stesso modo, nell’UE, i cittadini che denunciano la frode o la cattiva gestione del denaro pubblico, insieme ai crimini ambientali, la violazione dei diritti umani o atti contro l’interesse generale, senza dover temere azioni di rappresaglia».

Da quando il Gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo ha lanciato, nel maggio 2016, la proposta di direttiva europea per la protezione del whistleblowing nell’Unione, la campagna su questo tema cruciale si è ampliata, e sono aumentati gli appelli – come quelli dei ministri europei delle finanze – affinché la Commissione agisca. In autunno è stata creata una coalizione di circa ottanta organizzazioni non governative e sindacati che chiedono a gran voce una legislazione mirata.

L’amministrazione europea ha anche pubblicato uno studio di impatto preliminare, che sottolinea le conseguenze della mancata protezione dei whistleblower nell’UE in termini di diritti umani o, ancora, di danni all’ambiente o alla salute. Si sta lavorando a una valutazione più globale che sarà pubblicata entro l’estate prossima. La Commissione dovrà dunque lanciare una consultazione pubblica aperta a tutti gli europei, che avranno la possibilità di esprimersi in merito.

Il Parlamento ha votato, in questa plenaria, una relazione che individua diverse basi legali da utilizzare per definire una legislazione. Parallelamente, la Commissione affari giuridici è ai blocchi di partenza – in attesa di una decisione sul gruppo o i gruppi politici che saranno incaricati del dossier – per elaborare un testo di iniziativa legislativa sul soggetto.

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