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La Cappella Sistina e gli affreschi di Michelangelo racchiusi in un libro


Dai giochi di luce sul volto della Sibilla Delfica all’uso del puntinismo sul naso della Madonna: sono circa 220 i particolari degli affreschi di Michelangelo e dei maestri umbro-toscani del ‘400, ingranditi in scala 1:1 e contenuti nella monumentale pubblicazione dedicata alla Cappella Sistina, coedizione della casa editrice bolognese Scripta Maneant e Musei Vaticani.

Realizzata grazie a un’imponente campagna fotografica (270.000 scatti), l’opera permette per la prima volta di ammirare sulla carta stampata l’autentica cromia e i dettagli che solo i restauratori hanno potuto vedere. Con il titolo ‘La Cappella Sistina. Gli affreschi del ‘400. La Volta.

Il Giudizio Universale’, la poderosa impresa editoriale si suddivide in tre volumi di grande formato, ideati con materiali preziosi e qualità di riproduzione del colore straordinaria.

Stampata in solo 1.999 copie, l’opera non è davvero alla portata di tutti, visto il prezzo, circa 12.000 euro, ma ha come destinatari istituzioni o, soprattutto, collezionisti.

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Un commento

  1. Michelangelo potrebbe aver descritto la Passione del Signore, pur non esplicitamente rappresentata nei suoi affreschi della Volta e nel successivo Giudizio Universale, tramite l’identità del supplizio e nella somiglianza fisica tra Aman crocifisso dipinto sulla Volta e il Gesù Giudice del Giudizio Universale. Michelangelo avrebbe così indicato tramite la somiglianza fisica, che allude a una somiglianza funzionale, e il medesimo supplizio, che Gesù sarebbe morto durante un carnevale ebraico, almeno per quanto riguarda la prima parte della Passione.
    Nel libro biblico di Ester, Aman primo ministro persiano scoperto che il suo rivale Mardocheo è ebreo, cerca di ucciderlo insieme con tutti i connazionali. Alla fine però sarà Mardocheo a far uccidere Aman sulla forca che preparò per lui. Gli ebrei nella festa religiosa carnevalesca di Purim ricordavano e ricordano tuttora, la salvezza degli ebrei e la morte del loro persecutore. L’identità del supplizio e la somiglianza fisica alludono a una somiglianza funzionale: Gesù sarebbe morto sulla croce interpretando (anche) il ruolo di Aman. Michelangelo, in tal modo anticipò di quattro secoli l’ipotesi dell’antropologo e storico delle religioni scozzese Sir James George Frazer (1854-1941) che con il suo lavoro: La crocifissione di Cristo del 1900 espresse per primo in modo formale e più approfondito tale ipotesi. Michelangelo mise la sua ipotesi sulla Passione del Signore così bene in vista nell’ambito del complesso degli affreschi della Cappella Sistina, che così facendo non la notò nessuno. Cfr. ebook/kindle. La Passione di Gesù negli affreschi di Michelangelo della Cappella Sistina.