Intervista a Diego Esposito per “E’ più comodo se dormi da me…”


“E’ più comodo se dormi da me…” è l’album d’esordio di Diego Esposito, fresco finalista di Area Sanremo. Il cantautore ha raccolto 10 anni di chilometri mangiati e di scommesse ed esperienze formative in un disco maturo dove un cantautorato fresco e genuino, ma contemporaneamente pregno di spessore ed incisività emotiva, dà vita ad una comunicazione musicale avvolgente. Un album che sogna, racconta, scherza, piange, viaggia e prende per mano chi lo ascolta facendo in modo che venga trasportato da quel filo rosso che alla fine dell’ascolto non sappiamo se ci porterà o meno a festeggiare, ma di sicuro resterà nel nostro cuore.

Abbiamo intervistato Diego Esposito per conoscere più da vicino il disco d’esordio “E’ più comodo se dormi da me…”. Ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao Diego e benvenuto sulle pagine di Radio Web Italia! Il 5 gennaio è uscito il tuo primo album “E’ più comodo se dormi da me…” prodotto dalla Rusty Records. Quale messaggio vuoi comunicare con questo disco?
Il disco è una produzione mia della mia band e di Zibba, poi Rusty ci ha pubblicati. “È più comodo se dormi da me” parla di stati d’animo, non vuole comunicare niente in particolare, vuole far sentire a suo agio l’ascoltatore.

Come è nata la collaborazione con Zibba?
Andavo ai concerti di Zibba, compravo i suoi dischi, in qualche modo lo sentivo vicino, poi ci siamo conosciuti, ha sentito delle cose mie e mi ha chiesto se poteva fare la direzione artistica del disco.

In quanto tempo è maturato “E’ più comodo se dormi da me…”?
Considerando che è il mio primo disco potrei dirti che c’ho messo trent’anni ?

Quali sono le cose di cui vai fiero di questo disco?
Vado fiero delle sonorità perché non vogliono assomigliare a niente, vestono i brani per come sono nati, in maniera spontanea, mai forzatamente “furba”.

Nel 2015 sei stato finalista alle home-visit nella squadra di Elio. Cosa ti ha lasciato di positivo ma anche di negativo questa esperienza?
Mi ha lasciato tanti bei ricordi, mi ha portato nuovi amici, è un’esperienza che in qualche modo mi ha fatto maturare, non ho ricordi negativi, ho conosciuto un ambiente di cui non avevo idea di cosa fosse. Ho imparato che la televisione e la musica sono due cose differenti.

Nel 2016 sei arrivato tra gli 8 artisti di Area Sanremo. Puoi raccontarci le tue emozioni?
Me la sono vissuta con un po’ di ansia a dirti la verità, non mi sono mai sentito sereno al 100%, Sanremo è la manifestazione musicale più importante in Italia, sentivo che non era il momento giusto per farlo, ma comunque è stata un’esperienza.

Il brano che hai portato al concorso è “Come fosse primavera”. Com’è nato questo pezzo?
È nato dieci anni fa, stavo suonando in un locale praticamente vuoto, mentre facevo un giro di accordi a caso mi sono sentito sbagliato, pensavo che stavo sbagliando qualcosa, durante questa riflessione ho scritto il testo di getto.

Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?
A breve uscirà un nuovo singolo, fra due settimane debutterà “Something” a New York in un teatro di Broadway, è uno spettacolo dei “Liberi di…”, io ho scritto la colonna sonora, poi tanti live, altri progetti, la preproduzione del prossimo disco. Cerco di tenermi impegnato?

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