Intervista a Monica Shannon, la cantautrice dal sapore internazionale


“Make Me Real” è il nuovo singolo di Monica Shannon, che anticipa l’uscita del suo secondo album. La cantautrice dal sapore internazionale aggiunge al proprio percorso artistico già ricco di produzioni, live, scrittura e composizione, un brano di grande intensità che porta alla luce l’atto salvifico dell’amore (capace di rendere reale l’assenza di un’essenza).

Monica Shannon presenta su Radio Web Italia il nuovo progetto discografico.

Ciao Monica e benvenuta sulle pagine di Radio Web Italia. “Make Me Real” è il brano che anticipa l’uscita del tuo secondo disco. Come è nata questa canzone?
Ero seduta al pianoforte e “Make Me Real” ha preso forma in pochi istanti. Ho cominciato dal giro armonico, poi la melodia e infine le parole. A quel punto tutto mi era chiaro. Sapevo che raccontava una storia ben precisa e sapevo quanta forza portava con sé. La forza di un’amica che grazie all’amore, era riuscita a far ritrovare la vera essenza al suo amato in un momento difficile e a renderlo reale.

A cosa si ispira l’artwork del brano “Make Me Real”?
L’artwork di “Make Me Real” vuole essere un’anticipazione dell’intero album “Ali”. Nasce da un dipinto dell’artista Mariangela Zabatino, che ha composto entrambe le copertine, dove ho rivisto fin dal primo istante, il passaggio dall’oscurità ai colori, alla luce. Lasciare quindi ciò che ci rende inerti per intraprendere un nuovo percorso e tornare a vivere. Certamente il significato più profondo di tutto il mio nuovo lavoro.

Se dovessi descrivere questo singolo con un aggettivo, quale useresti?
Intenso.

Parlando del disco: la produzione artistica è curata dal maestro Stefano Pulga. Come è nata la vostra collaborazione?
Ho conosciuto il maestro Pulga circa dieci anni fa e già in occasione del mio primo album “Beyond 9”, mi ero permessa di chiedergli se poteva occuparsi dell’arrangiamento di uno dei brani, “The Shadows Among The Trees”. Lui accettò e per me fu un contributo a dir poco straordinario. Nel 2012, quando ho iniziato la stesura di “Ali”, avevo già in mente alcuni dei brani che avrei voluto inserire e ho pensato immediatamente a lui per la produzione artistica. Così ci siamo incontrati per parlarne e ascoltare le mie tracce e poco dopo abbiamo iniziato il lavoro.

Puoi raccontarci com’è nato “Ali”, il tuo nuovo lavoro discografico?
Potrei riallacciarmi alla traccia nr. 7 del disco “Butterflies in the Garden”. Il passare inesorabile del tempo, delle stagioni ma senza più riuscire a vedere le “Farfalle nel Giardino”. Fino ad una primavera quando mi sono sentita rinascere e la musica ha ripreso a manifestarsi in tutta la sua meraviglia. Sempre in quel periodo, oltre alle “Farfalle”, ho composto altri brani e in ognuno di essi rivedevo sempre un volo, un’apertura. Così un giorno, pensando ad un nuovo album dove raccogliere tutte quelle sensazioni, il titolo è stato immediato.. “Ali”!

C’è un filo conduttore che lega le 9 canzoni?
Sicuramente l’amore, raccontato con sfumature sottili e alla fine di ogni storia, un volo liberatorio, un’apertura verso di esso e lontano da ciò che non lo rappresenta.

Dal tuo esordio discografico ad oggi, come sei cambiata?
Sono maturata per i trascorsi naturali della vita. C’è tanto da raccontare ma quello che non è cambiato è come amo raccontare. Lascio sempre che sia la pura ispirazione a cogliermi di sorpresa e poi la seguo con entusiasmo affinchè diventi musica.

Sappiamo che nel 2007 sei stata negli Stati Uniti per completare il master di “Beyond 9”. Non ti è venuta la voglia di restare in USA?
L’esperienza negli USA è stata determinante per il mio percorso musicale. Ho scelto di volare laggiù per completare “Beyond 9” perché all’epoca le possibilità per un artista indipendente erano maggiori. Ma alla fine di quel viaggio l’intento era comunque di tornare a casa con il mio album e farlo conoscere anche in Italia dove sono nata e cresciuta.

Il fatto di aver viaggiato molto quanto ha influito sulla tua musica?
I viaggi hanno arricchito notevolmente la mia anima e fanno indelebilmente parte della mia musica.

Questi viaggi si ritrovano anche nei tuoi testi?
Si, certamente. Parlando del primo album, potrei accennare a “The Island” che racconta dell’Irlanda e in particolare delle Isole Skellig che ho avuto l’opportunità di esplorare.

Ultima domanda prima di salutarci. Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Vorrei poter raccontare “Ali” agli ascoltatori attraverso i brani stessi e i concerti che ne seguiranno. E poi continuerò a perseguire il sogno che mi porto fin da giovanissima. Essendo una grande appassionata di musica-immagine, spero che un giorno un mio brano accompagni un film.

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