Bolkestein: Regioni, rischi per libertà impresa e investimenti


“Abbiamo innanzitutto sottolineato la correttezza della base giuridica della proposta di direttiva, aver svuotato il campo da possibili interpretazioni sulla competenza dell’Unione europea è già un passo in avanti. L’Ue può agire sul mercato unico dei servizi, fissando parametri e procedimenti. Detto questo però la proposta di direttiva appare sì rispettosa dell’intervento dell’Unione europea, ma sembra ancora porre problemi sul pieno rispetto del principio di sussidiarietà”. Lo ha sottolineato nel corso di un’audizione della Conferenza delle Regioni in Commissione Industria e Commercio del Senato la coordinatrice vicaria della Commissione attività produttive Maria Lo Bello (Sicilia).

“La nuova disciplina europea infatti, una volta approvata, interverrebbe direttamente nei procedimenti normativi e amministrativi degli Stati membri, che risulterebbero sospesi – ha evidenziato Lo Bello – fino al termine dell’attività di valutazione da parte della Commissione europea. Questo meccanismo di notifica preventiva rischia così di limitare la libertà di impresa e gli investimenti e di condizionare le stesse competenze degli Stati”. Per la rappresentante della Conferenza delle Regioni “nell’attuazione della libera circolazione dei servizi si configura una invasività dei poteri dell’Ue, che ha già un forte strumento di controllo nella procedura di infrazione. Mentre quello che viene descritto è una forma preventiva di controllo, ex-ante, del progetto che incide così sulle procedure di adozione delle disposizioni da parte degli Stati membri e delle Regioni. Invece di semplificare si rischia di complicare ulteriormente gli iter di adozione delle leggi. Invece di dare certezze nei tempi e nelle modalità si corre il pericolo di fornire un quadro di riferimento normativo non definito ed incerto. Inoltre si incide in modo non proporzionale rispetto all’adeguatezza della normativa proposta.

Con l’adozione delle disposizioni normative – ha concluso – non sono chiare le conseguenze nei confronti dei destinatari sugli atti adottati da parte degli Stati e delle Regioni, un quadro che si complica in una situazione di assenza o non corretta notifica”.

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