Brexit. Via libera alle linee guida dal vertice Ue


Riuniti nel vertice straordinario di Bruxelles, i 27 hanno adottato all’unanimità le linee guida del negoziato con Londra sulla Brexit.

Donald Tusk, presidente Consiglio europeo al termine del vertice straordinario sulla Brexit – “Voglio sottolineare la straordinaria unità dei 27 leader. Le linee guida sono state adottate immediatamente. E c’è sostegno unanime dei 27 per il negoziato. C’è unione non solo sulla sostanza ma anche sul modo di condurre il negoziato, ovvero l’approccio per fasi”.

Sulle garanzie per i 4,5milioni di cittadini che vivono in Ue o in Gb, non è tanto importante “la velocità” ma soprattutto “la qualità”. “Abbiamo bisogno di vere garanzie. Vogliamo una risposta seria dalla Gran Bretagna”, ha aggiunto Tusk.

Il presidente francese François Hollande – la Brexit avrà un “prezzo” per il Regno Unito, che si ritroverà in una condizione “peggiore” rispetto a quella in cui si trova adesso, e ha assicurato che i 27 “difenderanno i loro interessi” nei negoziati.

Jean-Claude Juncker, parlando in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo, sottolinea – “I negoziati sulla Brexit cominceranno dopo l’8 giugno, cioè dopo le elezioni anticipate nel Regno Unito” e “sarà un negoziato difficile, sarà difficile anche mantenere l’unità che abbiamo potuto costruire oggi, ma faremo di tutto per mantenere questa unità”. Questa unità è importante per l’Ue a 27 ma anche per il Regno Unito, che non riuscirà a raggiungere un accordo con i 27 se loro non saranno uniti”.

La cancelliera Angela Merkel – “Non c’è nessuna cospirazione contro la Gran Bretagna, i cittadini hanno votato al referendum, rimpiango il risultato come tutti i miei colleghi ma chi ha chiesto di lasciare?”. Positiva la “buona tempistica” della May di votare ora perché “almeno abbiamo rimosso questa spada di Damocle” dai negoziati della Brexit, ha aggiunto Merkel, rilevando che è più facile negoziare quando si è uniti a 27″ e che “questo non vuol dire che ci sia una cospirazione”.

Paolo Gentiloni: paradosso Brexit, ha contribuito a unità e rilancio Ue – “Credo che il referendum sulla Brexit sia stato uno dei colpi più duri che l’Ue abbia mai subito, ma paradossalmente proprio per questo c’è stata una reazione, e credo che ci sia oggi la possibilità di utilizzare anche il negoziato con il Regno Unito come un elemento che contribuisce all’unità e al rilancio dell’Unione”, aveva detto in precedenza il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al suo arrivo al vertice. “Sappiamo – ha proseguito Gentiloni – che non sarà un negoziato facile, che dobbiamo avere e un atteggiamento non di ostilità” nei confronti del Regno Unito, “e sappiamo anche, almeno da parte dell’Italia a due cose molto precise: la prima è che non si può immaginare di scegliere dal mercato unico le cose che piacciono e rifiutare quelle che non piacciono; e la seconda è che noi daremo priorità assoluta alla difesa dei diritti acquisiti dei circa 500.000 cittadini italiani che risiedono nel Regno Unito. Senza un accordo su questo – ha avvertito il premier – non possono esserci accordi seri”. Comunque, ha aggiunto “la sfida non è solo quella di gestire bene il negoziato con il Regno Unito, ma anche quella di rilanciare nei prossimi mesi l’Unione, e questo non dipende solo dalla nostra unità, ma anche dalla capacità dell’Unione di cambiare su alcuni dei dossier fondamentali che abbiamo di fronte, primo fra tutti quello di una politica economica che accompagni e non deprima la crescita. Abbiamo finalmente crescita in tutti e 27 i paesi dell’Ue, dobbiamo accompagnarla”, ha sottolineato il presidente del Consiglio. Il secondo dossier fondamentale su cui è necessario che l’Ue cambi è quello della crisi migratoria. Si tratta, per Gentiloni, di “avere una politica migratoria comune degna di questo nome”. Per il premier, questo è “l’impegno dell’Italia”: che, una volta superata “la difficoltà enorme” del negoziato sulla Brexit, “non si considerino superate le altre sfide che l’Ue continua ad avere”, e lavorare, ha concluso, per “cambiare le politiche Ue per rendere la proposta europea ancora più forte nelle nostre opinioni pubbliche”.

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