Bad Black Sheep
Bad Black Sheep

Bad Black Sheep con il singolo “Radio Varsavia”


La giovanissima rock band vicentina arriva al suo esordio con un album al fulmicotone intriso di rock e di testi che denotano una maturità ed un talento fuori dal comune.

Radio Varsavia

Il secondo singolo estratto dall’album di esordio dei Bad Black Sheep, segna un’importante discontinuità musicale rispetto alla ruvidezza che contraddistingue tanti altri brani. Un’atmosfera più riflessiva, funzionale a raccontare la storia di città che cambiano, di negozi che chiudono e che segnano anche la fine di rassicuranti modi di essere e di comunicare.

Al centro di tutto c’è la musica e un piccolo negozio di provincia, Radio Varsavia, dove di musica si poteva anche parlare e discutere. In fondo,  resta il dubbio che l’avvento di nuovi sistemi distributivi e di nuova tecnologia abbia reso tutto molto più rapido e più efficiente, ma possa anche confinare il piacere della musica, e altro, in un ambito sempre più claustrofobicamente privato.

 

Presentazione album

1991 è il titolo sia del primo singolo, presentato nel maggio scorso, sia dell’album di esordio dei Bad Black Sheep, giovane rock band vicentina che ha voluto così dedicare  il primo lavoro all’anno di nascita di tutti e tre i suoi componenti. (Filippo Altafini voce solista e chitarra, Teodorico Carfagnini basso e seconde voci, Emanuele Haerens batteria).

Una scaletta di 12 brani originali che propone un rock italiano, segnato dalle influenze della musica americana degli anni ’90, declinato su testi che descrivono le difficoltà, la solitudine e la mancanza di fiducia nel futuro della generazione nata al tempo della prima guerra in Iraq.

Se all’orrore della guerra, mascherata da strumento di pacificazione democratica, sono dedicate “1991” e “Didone”, il tema dell’immobilismo, dell’ipocrisia comoda, capace di sconfinare nelle collusioni mafiose, e di tarpare sogni e aspirazioni, si ritrova invece in quasi tutti i brani dell’album.

Anche con l’unica cover del disco, Cuccurucucù di Battiato, oltre all’omaggio alla grande musica italiana di autore, si intravede ancora la nostalgia (o l’invidia?) per la giovinezza, ricca di stimoli forti, ma anche di grandi prospettive, della generazione dei loro genitori.

 

I Bad Black Sheep sono Filippo Altafini (chitarra e voce), Teodorico Carfagnini (basso e cori) e Emanuele Haerens (batteria e cori).

Suonano insieme dall’inizio del 2006 e, da subito, decidono di evitare le facili tentazioni delle cover band giovanili per sviluppare testi e musica propria.

Le influenze musicali che li segnano sono, marcatamente, quelle punk rock e grunge degli anni ’90, attualizzate dal  modello contemporaneo dei Foo Fighters.  I testi, tutti in italiano, raccontano i dubbi e le incertezze di una generazione lasciata crescere con pochi riferimenti, anche ideali, e poche, credibili, prospettive.

Dal 2006 al 2012 partecipano a concorsi nazionali ed ottengono numerosi riconoscimenti (Emergenza Festival, Rock Targato Italia, Different Music For Different People, Musica nel sangue, JesoloMusicFestival, Sotterranea Rock, Riverock, ecc.).

Nel Dicembre 2010 entrano in studio con Sandro Franchin, loro attuale produttore artistico e manager.

I Bad Black Sheep hanno all’attivo circa 100 esibizioni live e la registrazione di 10 brani raccolti in due Ep.

Il loro primo album 1991 esce nel febbraio 2013, ed è pubblicato e distribuito da Valery records.

 

 

 


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