Intervista alla band C’esco e i musicanti di Brahma


Venerdì 19 maggio esce MUTAZIONE – Profondità in superficie, il primo lavoro discografico di C’esco e i musicanti di Brahma. Attualmente in radio il singolo “Macchia di Rosa” estratto dal nuovo album, accompagnato dal videoclip diretto da Imperat con la fotografia di Flavio Toffoli e prodotto da Golem.

Abbiamo incontrato il gruppo per saperne di più del nuovo disco, ecco cosa ci hanno raccontato.

Benvenuti sulle pagine di Radio Web Italia. Come ha avuto inizio il progetto C’esco e i Musicanti di Brahma?
Grazie mille!

Il progetto prende le primissime forme tra me e me, nel Febbraio 2016, sul mio divano. Ricordo che era più o meno l’una di notte e non riuscivo a darmi pace, mi sentivo in una comodissima gabbia fatta di certezze, soddisfazioni altrui verso la mia vita stabile e tanta monotona routine. Una bella e comoda routine che poi, spesso, va ad annidarsi nell’indifferenza, nell’individualismo e nella comodità della superficialità. Sono convinto che questa dinamica faccia parte delle caratteristiche umane, però è una dinamica spesso indotta dalla sensazione di non avere il pieno controllo della propria vita a causa di un sistema improntato fortemente sull’economia e meno sui valori umani. Pensavo alle canzoni scritte e mi chiedevo che fine avessero fatto se non mi fossi impegnato con tutto me stesso per urlarle al mondo. Alla fine le canzoni sono un’entità che mi permette di esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni in completa libertà, senza che nessuno contesti o mi contraddica, se non condividi il brano, semplicemente non lo ascolti, come posso farne a meno? Se poi andiamo a sommare il mio estremo bisogno di comunicare, arriviamo alla conclusione che se dovessi mettere tutto in cassetto potrei morire. Ricordo di essermi sentito praticamente all’angolo con una voce che mi sussurrava che se non fossi evaso subito sarei morto in quella gabbia “full”-optional. Il nome d’arte “C’esco” non è solamente il diminutivo di Francesco ma anche l’azione precisa di uscire da quell’angolo: “Io da questa vita C’esco”. A quel punto mi serviva un piano, l’obiettivo ormai era chiaro. Cosa serve per vivere di canzoni?

Beh, per prima cosa un’identità artistica definita con dei bravi musicisti. Non basta essere bravi però, volevo intorno a me delle belle persone che credessero in me, e nei valori che voglio esprimere nei brani, e così ho cominciato la mia campagna di reclutamento contattando gli amici musicisti più stretti e pian piano, nel giro di 2 mesi, siamo riusciti ad essere NOI e a fare un prima “data”, in casa di Lele (poli-strumentista). Dopo quella prima unione ci siamo accorti di essere avvolti da un’energia (che noi chiamiamo “magia”) molto forte che ci legava e che riuscivamo a trasmettere anche a chi ascoltava la nostra musica.

Venerdì 19 maggio esce il vostro primo disco: da quale idea nasce la scelta del titolo?
Il titolo, in parte, è “rubato” dal brano n°5: Mutazione. E’ stata proprio quella canzone a farmi forza e a stimolarmi. Avevo messo nero su bianco alcune cose che probabilmente accettavo quotidianamente, ma una volta scritte, indelebili, come potevo far finta di niente? Infatti ci sono dei riferimenti al concetto della gabbia, e della libertà apparente, sempre dal mio punto di vista, per carità! “Profondità in superficie” invece vuole descrivere quello che per me è il mio modo di scrivere, parlando in profondità, con un linguaggio semplice, in superficie.

Quali sono le influenze musicali che hanno ispirato l’album?
Di sicuro in questo album troviamo molte contaminazioni. C’è il blues, il rock, il folk, influenze pop e alternative rock. Massi (chitarrista elettrico) per esempio ha una natura progressive rock anni 70, Lele, anche lui amante di quegli anni, è più orientato verso gli strumenti etnici come il bouzouki greco o il banjo. Dello (chitarrista acustico) invece ha il Punk e lo Ska dentro le vene. Io in realtà non mi sono mai ispirato particolarmente a qualcuno, amo i cantautori italiani, in particolar modo Lucio Dalla, ma ho sempre cercato di essere spontaneo nella ricerca della melodia. Invece per gli arrangiamenti ho lasciato carta quasi bianca ai Musicanti e a Stefano Fumagalli, il nostro produttore.

C’è un filo conduttore che lega le canzoni di MUTAZIONE – Profondità in superficie?
L’unico filo conduttore è la penna. Sono canzoni nate in periodi molto diversi della mia vita. “Semplicemente vivi” l’ho scritta nel 2008, “Mutazione” nel 2016, quindi, no, non c’è un filo conduttore.

Tre aggettivi per descrivere il nuovo lavoro discografico.
Avvolgente, riflessivo, stimolante.

Com’è nato l’incontro con Stefano Fumagalli?
Ci serviva uno studio per registrare l’album e un produttore che tenesse le redini di tutto l’aspetto tecnico e che avesse l’ultima parola sugli arrangiamenti dei brani, e dato che a Lecco ci si conosce praticamente tutti nell’ambiente, Stefano è stato proposto praticamente da tutti i Musicanti. Non potevamo fare scelta migliore, è parte integrante della band!

“Macchia di Rosa” è il primo singolo tratto dal nuovo album. Cosa ci raccontate riguardo al brano?
“Macchia di Rosa” è un brano potente, non del tutto rappresentativo, ma molto energico. Ha poco testo, molto sintetico, chiaro e diretto. L’arrangiamento e la struttura mi piacciono molto, soprattutto dal vivo. Il didgeridoo iniziale mi muove qualcosa nelle viscere ogni volta che lo ascolto. Il testo, come dicevo, è molto sintetico e chiaro, descrive le due macro categorie umane: I “costruttori” e gli “accettatori”, c’è chi crea e chi spera arrivi qualcosa di buono.

Che atmosfera si respira nel videoclip del singolo?
Partiamo dal fatto che abbiamo respirato polvere rosa! In realtà volevamo valorizzare il garage, simbolo di nascita, alla fine tutte le band, e non solo le band, nascono da una cantina o da un garage dove poter sperimentare e sognare. Essere parte di una band ti permette di vivere momenti magici, soprattutto quando sogni, e i sogni più grandi si fanno in sala prove!

Quando potremo ascoltare dal vivo le canzoni del nuovo disco?
La prima data dopo il lancio sarà Mercoledì 24 Maggio alla Scighera di Milano. La presentazione ufficiale invece la faremo a Lecco Domenica 11 Giugno in occasione della finale del contest “GiugaRock” che si è svolto nei locali di Lecco nelle sue fasi precedenti. Dopo di noi suonerà un gruppo storico italiano, di cui però non posso anticipare il nome perché gli organizzatori non hanno ancora ufficializzato l’evento. Durante l’estate ci saranno diverse occasioni per poterci ascoltare, anche come spalla a gruppi affermati. Rimanete aggiornati sui nostri canali!!!

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