La grande Estate dell’Arte 2017


Sole, spiaggia e bagni, fresco e passeggiate tra i boschi? Certo. Ma quella che si sta confermando in pieno, è una tendenza già evidente da qualche anno: l’estate come momento da dedicare, piacevolmente, all’arte, alle belle mostre, meglio se in contesti di interesse storico o paesaggistico.

Così un periodo che tradizionalmente per le mostre era considerato “di bassa” si rivela invece un momento di eccellenza. Cosa che gli organizzatori hanno ben capito e così l’estate del 2017 si presenta molto ricca di proposte e soprattutto di proposte di qualità.

Ne proponiamo alcune, puntando su quelle che saranno aperte a cavallo tra luglio ed agosto.

La grande Estate dell’Arte 2017 non può che avere il suo epicentro a Venezia, dove la Biennale è in pieno fermento.
Ma Venezia offre, oltre alla Biennale, diversi appuntamenti di alto e altissimo livello. A cominciare, alle Gallerie dell’Accademia, dall’ampia mostra dedicata all’americano Philip Guston (1913-1980), artista che ebbe per l’Italia, e in particolare per l’arte del Rinascimento, un’autentica infatuazione artistica. Titolo: “Philip Guston and the poets”.
In contemporanea, a Ca’ Foscari Esposizioni, “Valery Koshlyakov. Non smettiamo di costruire l’Utopia”. Per Koshlyakov, “sensibile poeta e guerriero barbaro» che vive tra Parigi e Mosca, è un ritorno in Laguna dove era stato protagonista della Biennale del 2003.

La monumentale Scala del Bovolo in Palazzo Contarini è trasformata da Echaurren in un’opera d’arte contemporanea, co-protagonista di una potente e leggera istallazione site specific. Titolo: “Pablo Echaurren. Du champ magnétique. Opere 1977-2017”.

Forme sospese a confine con il mondo dell’immaginazione e della memoria nella mostra “Pirro Cuniberti. Sognatore di segni” alla Art Warehouse Zattere.

Ha scelto Venezia per la sua prima europea, l’artista messicana Irene Zundel che con il titolo “Oltre il velo dell’apparenza”, in Sala Tiziano del Centro Artigianelli, invita ad immergersi in una istallazione composta da mezzo milione di coloratissimi fili.

A 750 anni dalla nascita, Giotto torna protagonista a Venezia, negli ampi spazi della Scuola Grande della Misericordia. “Magister Giotto” ne racconta la produzione artistica attraverso un percorso visivo e auditivo in un susseguirsi di ambienti di grande impatto percettivo.

In Villa Malcontenta, capolavoro del Palladio nella prima terraferma veneziana, è protagonista Janine von Thungen con i suoi emozionati bronzi ispirati alle Catacombe di Roma, sospesi tra spazio e tempo.

Restando nel Veneto, a Treviso, ad aprire l’attività espositiva del nuovo Museo Statale Collezione Salce è la mostra “Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce”, dedicata ai manifesti della “La Belle Epoque”. Per rivivere, attraverso i manifesti, i fasti di un momento storico tra i più vivaci e innovativi dell’epoca moderna.

Dal Veneto al Friuli dove le mete proposte sono ad Udine e a Pordenone. In quest’ultima città, nella Galleria d’arte moderna e contemporanea A. Pizzinato, i colori e la fantasia liberatoria della Pop Art, sono indagati nelle loro originalissime espressioni italiane. Come correttamente riporta il titolo della grande rassegna: “Il mito del Pop. Percorsi italiani”.

Al Castello di Udine, nel centenario del primo conflitto mondiale, è allestita l’imponente rassegna “L’offensiva di carta. La Grande Guerra illustrata, dalla collezione Luxardo al fumetto contemporaneo”. In mostra, i giornali di trincea raccolti in una collezione udinese – la Luxardo – che non ha pari al mondo. E poi il cinema ai suoi quasi esordi e il racconto che di quelle vicende propongono oggi i maestri del fumetto.

Due appuntamenti anche in Tentino, entrambi a Trento. Si tratta di due diverse mostre, l’una al Museo Diocesano Tridentino e la seconda al Castello del Buonconsiglio. Entrambe su protagonisti veneto-trentini del Rinascimento. Al Diocesano è per la prima volta indagato “Il Rinascimento di Francesco Verla. Viaggi e incontri di un artista dimenticato”, mentre al Buonconsiglio con il titolo “Ordine e bizzarria” ad essere documentato è “Il Rinascimento di Marcello Fogolino”. Il primo portò al di sopra del Po, il Rinascimento di Perugino e romano. Interpretato magistralmente anche dal Fogolino, maestro cui le vicissitudini personali impedirono forse di emergere quanto la sua arte gli avrebbe consentito.

Dal Triveneto alla Lombardia, con tappa a Sondrio dove, alla Galleria Credito Valtellinese e MVSA, Palazzo Sassi de’ Lavizzari, ad essere protagonista è “Bruno Ritter. Dietro le mura”. L’artista svizzero affronta un tema solo apparentemente lontano dall’ambiente alpino, quello dei rematori e della zattera.

Tra i fulcri dell’estate italiana dell’arte c’è sicuramente Brescia. La città si presenta pervasa dalle sculture di Mimmo Paladino. Il percorso “firmato” dall’artista si espande da Piazza della Vittoria, simbolo della retorica piacentiniana sino al Capitolium e a Santa Giulia, sin dentro il cuore più antico e fascinoso della città. In Santa Giulia continuano tre mostre inaugurate nell’ambito del fortunato Brescia Photo Festival 2017 “People”. Si tratta di due mostre celebrative dei 70 anni di Magnum – “Magnum’s First” e “Magnum. La première fois – la prima volta” – e della prima mondiale di “Steve McCurry. Leggere”.

In Piemonte, a Torino, doppio appuntamento con la fotografia d’autore a Camera – Centro Italiano per la Fotografia. Innanzitutto “The Many Lives” di Erik Kessels è la prima retrospettiva su larga scala dedicata all’artista, editore e direttore artistico olandese a vent’anni dalla pubblicazione del suo primo libro fotografico Missing Links.
Cosa succede in un parco dei divertimenti quando si spengono le luci? Stefano Cerio lo racconta – sempre a Camera – in “Night Games”, prima personale dell’artista in uno spazio pubblico nazionale.

E’ la rappresentazione degli spazi montani quasi “sovrumani”, la gestione della luce fra ghiacciai, le vette innevate, le valli verdissime, la più bella pittura di montagna a cavallo tra Otto e Novecento ad essere proposta nella grande mostra “Segantini e la pittura di montagna”. Ad Aosta, al Centro Saint Benin.

Oltralpe, in Canton Ticino ed esattamente alla Pinacoteca Zust di Rancate, riflettori puntati su “La collezione d’arte di Ivo Soldini dai Vela a Marino Marini”, presentata con il titolo “Stanze svelate”.

Scendendo sotto il Po, la Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo mette a confronto Morandi, l’artista che a lungo soggiornò in questa “Villa dei Capolavori”, con uno spettacolare Cézanne del moscovita Museo Puskin.
Nel senese, ovvero nella più bella Toscana, tra Montepulciano, Pienza e San Quirico d’Orcia, “Il buon secolo della pittura senese. Dalla Maniera Moderna al Lume Caravaggesco”, grandiosa mostra in tre sedi cui si aggiungono altrettanti itinerari tra chiese, antiche badie, castelli e palazzi. A Pistoia, Capitale Italiana della Cultura, la più importante retrospettiva su Marino Marini che sarà aperta a dal 16 settembre, è anticipata in Palazzo del Tau da “Marino nell’immagine di Aurelio Amendola (1968-1975)”, affascinante confronto tra veri artisti. Ancora in Toscana, a Viareggio, alla Fondazione Matteucci per l’Arte Moderna, 50 opere, molte mai prima esposte, per offrire un prestigioso focus sul “Secolo breve”, il Novecento. In mostra Thayat, Balla, Severini, De Pisis, Spadini e Campigli, Rosai, Lloyd, Guidi e Paresce, oltre a Morandi, Guttuso, Viani e De Chirico.

Dall’altra parte del Tirreno, la Sardegna con la doppia proposta del MAN di Nuoro. Innanzitutto “Amore e rivoluzione. Coppie di artisti dell’avanguardia russa”, mostra che nell’anno del centenario della rivoluzione di ottobre, racconta lo stretto legame tra arte e vita che tre celebri coppie si trovarono a sperimentare, in una fase di intensa collaborazione e di grande impegno, sia artistico, sia politico.

A latere, il polacco Jakub Julian Ziolkowski, mette in scena una surreale campagna pubblicitaria per i “Nasellini”, inesistente pasta che richiama la forma del naso. Lo fa, a conclusione di una residenza d’artista in Sardegna, proponendo un’installazione site specific.

Infine l’Umbria che, in questa stagione cala ben 3 importanti eventi espostivi nella sola Perugia, tutti accolti in sedi tra le più belle della città. Innanzitutto “Sassoferrato dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita” nell’antichissimo complesso monastico di San Pietro, Galleria dei Tesori d’Arte. Imperdibile, semplicemente.

Nel sontuoso Palazzo Baldeschi al Corso, “Da Giotto a Morandi. I tesori d’arte di Fondazioni e Banche italiane”, sequenza mozzafiato di capolavori. E infine, al Nobile collegio del Cambio, il confronto tra “Velázquez e Bernini: autoritratti in mostra al Nobile Collegio del Cambio”. Due colossi della storia universale dell’arte, chiamati a “guardarsi in faccia” in quel luogo magico che è il Nobile Collegio del Cambio, sotto gli occhi del grande Perugino.

Ancora in Umbria, ma a Città di Castello, il Museo Burri agli ex Essiccatoi del tabacco si arricchisce dell’ampia sezione dedicata all’importantissima opera grafica di Alberto Burri. A completare un percorso museale d’autore unico al modo per importanza e ampiezza.

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