Floraleda Sacchi: l’intervista per il nuovo album #Darklight


#DARKLIGHT è il nuovo progetto discografico della raffinata arpista Floraleda Sacchi, entrato direttamente in Top 5 della classifica italiana degli album di musica classica di iTunes e rimasto stabile anche a distanza di giorni dall’uscita! E non solo, il disco è entrato anche nelle prime 100 posizioni della classifica americana.

L’album arriva a due anni di distanza dall’ultimo disco “Intimamente tango” e ancora una volta dimostra lo straordinario eclettismo di un’artista che non smette mai di voler sorprendere con la propria musica.

Il disco #Darklight è composto da 14 nuovi brani tra colonne sonore, successi dance e musica contemporanea, eseguiti con arpa elettrica ed elettronica e arrangiati o composti da Floraleda.

Questa la tracklist del disco #Darklight: Andras (Max Richter), Temple of Sound (Roberto Cacciapaglia), Hammers (Nils Frahm), Requiem for a Dream/Lux Aeterna (Clint Mansell), Welcome to Lunar Industries (Clint Mansell), Adagio for Strings (Samuel Barber/Tiësto), Said and Done (Nils Frahm), Europe After the Rain (Max Richter), Silencio du Park Guëll (Joe Hisaishi), Antartica (Roberto Cacciapaglia), The Beatitudes (Vladimir Martynov), We arrive from Far Away (Floraleda Sacchi), Till the End (Ólafur Arnalds), Near Light (Ólafur Arnalds).

«Spesso mi chiedono perché suono l’arpa – racconta Floraleda – Credo che questo unisca appieno i miei contrasti. L’inquietudine e la curiosità mi accompagnano e dunque Darklight, la luce scura (che non è un ossimoro, ma una percezione estrema dell’occhio e della mente) è uno stato di grazia. Con questa attitudine, compongo o adatto brani che coniugano acustico e digitale, senza distinguere dove finisce un delay e inizia un pad creato con un arco di violino sulle corde dell’arpa, senza sapere dove agisce un filtro digitale o uno smorzatore in neoprene sulle corde, quale sia un armonico o un campionamento compresso. Ho lavorato senza preclusioni cercando di ricreare la musica che ho nella testa. Trovo affascinante lavorare con uno strumento acustico e con l’elettronica (una forma di artigianato che richiede ore di dedizione quanto il suonare uno strumento musicale) e l’unione regala un mezzo incredibile per creare qualcosa di estremamente personale».

Abbiamo intervistato Floraleda Sacchi per saperne di più del nuovo disco e dei prossimi impegni.

Ciao Floraleda e bentrovata sulle pagine di Radio Web Italia.
Grazie a voi dell’ospitalità!

A due anni di distanza dall’ultimo disco torni con un nuovo progetto discografico #DARKLIGH. Qual è stato lo spunto che ti ha portato alla realizzazione dell’album?
Ho sempre amato la musica elettronica, la tecno e la dance. Da qualche anno ho iniziato a sperimentare anche l’elaborazione del suono in tempo reale e l’elettronica unita al mio strumento. Ammiro molto i compositori che con stili diversi hanno già intrapreso questa strada con altri strumenti, da qui l’idea di creare un progetto come #Darklight e un nuovo modo di fare musica da affiancare allo strumento acustico che continuo ad utilizzare in tanti concerti e repertori.

Perchè hai scelto #DARKLIGHT come titolo del disco?
Perché unisce in se i contrasti di buio e luce (strumento acustico ed elettronica, tecniche primitive unite alla tecnologia, ecc. ), ma anche d l’idea di uno stato estremo in cui i contrasti si uniscono e da il concetto di buio che va verso la luce.

L’album è composto da 14 brani tra colonne sonore, successi dance e musica contemporanea. Quanto tempo hai impiegato alla realizzazione di #DARKLIGHT?
Come sperimentazione un paio di anni, per la scelta di questi brani specifici qualche mese. Avevo molto materiale possibile.

Quali sono le cose di cui vai fiera di questo disco?
E’ personale, è diverso da quello che avevo fatto prima e da quello che esiste in questa direzione per il mio strumento. Ho seguito una via originale e crdo di aver dato comunque una unità e identità al progetto.

Se dovessi descrivere questo album con un aggettivo, quale useresti?
Inaspettato

Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?
Porterò in tour questo progetto e accanto ho vari concerti con repertorio più classico.

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