Andrea Bocelli
Andrea Bocelli

Andrea Bocelli standing ovation da Barack Obama


Ancora una volta accanto a Barack Obama, Andrea Bocelli, artista e testimone di pace, è stato ospite d’eccezione al 61° “National Prayer Breakfast”, evento di portata planetaria tenutosi oggi presso l’International Ballroom dell’Hilton Hotel a Washington.

Cade nel primo giovedì del mese di febbraio, fin dal 1953, questa “Colazione di Preghiera” che tradizionalmente accoglie il presidente degli Stati Uniti, il vice presidente ed i principali rappresentanti dell’esecutivo legislativo e giudiziario degli USA: occasione cruciale, tanto prestigiosa quanto preziosa, per confrontarsi sui temi di attualità mondiale, perfezionando collaborazioni internazionali su progetti di solidarietà, sviluppo e promozione umana.

Alla 61° edizione, di fronte a quattromila invitati e oltre centosessanta delegazioni provenienti da tutto il mondo, Andrea ha inaugurato e concluso la manifestazione, cantando dapprima l’aria “Ombra mai fu” dal “Serse” di Händel e poi la celeberrima “Ave Maria” di Schubert. Tra l’uditorio entusiasta, lo stesso Presidente e la moglie Michelle: i primi ad alzarsi, non appena terminati i brani, dando vita ad una generale, commossa standing ovation. Che si è ripetuta per entrambe le esibizioni. Delle tre standing ovation che la platea della “National Prayer Breakfast” ha tributato nel corso della manifestazione, due hanno dunque omaggiato Andrea Bocelli.

Ma la sua presenza all’evento spirituale e politico è stata caldeggiata anche nella veste di personaggio pubblico strenuamente attivo nell’ambito della solidarietà, uomo di pace e di fede che, attraverso la propria attività artistica e l’impegno sociale (espresso tramite la Andrea Bocelli Foundation), promuove ovunque, nel mondo, i valori di fratellanza propri della Cristianità.

Bocelli ha infatti preso la parola, dopo l’ultimo brano: “Vivo questa occasione come un sogno, dato che spesso, nel mio Paese, molti problemi sono motivati proprio dal fatto che i nostri politici di destra e sinistra non si confrontano, non parlano tra loro”, ha sottolineato il grande tenore italiano… “In questo Paese, dove ho ricevuto un enorme affetto, ho ricevuto oggi un ulteriore grande insegnamento: voglio tornare in Italia e trasmettere questa che per me è una lezione estremamente importante: la volontà di pregare insieme!”.

L’evento, sponsorizzato dal Senato americano e dalla “House of Representatives Prayer Groups” della Camera dei Deputati, oltre alle massime cariche politiche statunitensi ha contato sulla presenza di alcuni tra i principali leader spirituali del mondo oltre che di molti tra i più illustri uomini d’affari americani, europei e asiatici.

Il “National Prayer Breakfast” si configura quale occasione speciale per far riflettere i potenti del mondo sulla possibilità di mettere da parte ogni differenza sociale, culturale e politica, nello spirito di una comune fratellanza cristiana e fede nella Provvidenza divina… Una strada privilegiata per cercare insieme, sotto la guida e la protezione divina, le migliori soluzioni ai problemi della contemporaneità. In quanto, come recita il credo del comitato organizzatore: “sentiamo la profonda necessità di mobilitare la nostra nazione verso la maturita’ spirituale, affinché ognuno di noi, inclusi i leader mondiali, sia pronto a riconoscere, sentire e vivere la presenza e l’importanza di Dio nella propria vita. Crediamo fermamente che la conseguente rinascita spirituale, accompagnata dal vero impegno dei premier mondiali, possa risolvere, grazie alla devozione e alla misericordia cristiana, i conflitti mondiali”.

 

 

Giorgio De Martino

 

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