Il Battello Ebbro presenta su Radio Web Italia il nuovo album “Non so essere altro che vento”


“Al Mattino” è il nuovo singolo della band Il Battello Ebbro estratto dall’album “Non so essere altro che vento”. Un lavoro composto da 9 brani nati indipendentemente, ma che si legano nella maniera più naturale gli uni con gli altri, grazie a una chiave di lettura facilmente applicabile che veste le canzoni dello stesso vestito, pur avendo corpo e significato spesso differenti.

Alla registrazione del disco hanno collaborato il maestro Giuseppe Cetorelli per le parti di sassofono e Chiara Imbasciati per quelle di flauto. Il missaggio e parte delle registrazioni (voci, batteria) sono stati svolti preso il So-palco studio di Paolo Molinari, il resto è stato registrato con mezzi autonomi e sotto la supervisione di Atturo. Il Mastering è stato fatto presso il Reference Mastering studio di Fabrizio De Carolis, mentre la copertina dell’album è un’opera di Emanuele Marsigliotti.

Abbiamo intervistato la band in occasione dell’uscita del nuovo album “Non so essere altro che vento”.

Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine di Radio Web Italia. Iniziamo dal principio: quando ha avuto inizio il vostro progetto?
Ciao Barbara, ciao Radio Web Italia e grazie dell’ospitalità.
La band è nata nel Gennaio 2015, da un’idea del cantante Alessio Simonetti (il quale aveva già scritto dei brani a cui voleva dare un corpo) e dai chitarristi Valerio Atturo e Antonello D’Angeli, già frequentatori di un circolo culturale gestito dallo stesso. Poco dopo il gruppo venne completato con l’aggiunta del violinista Alessandro Monzi, Emiliano Venanzini al basso e Mauro Cola alla batteria. L’introduzione di questi componenti ha dato vita ad una sonorità che unisce il folk rock con la psichedelia, il progressive rock con la musica cantautorale.

Da quale idea nasce la scelta del nome. Perchè “Il Battello Ebbro”?
La ricerca del nome è stata lunga, fin dall’inizio una delle opzioni era questo nome, ‘Il Battello Ebbro’, dall’opera omonima del poeta francese Arthur Rimbaud di cui è molto appassionato il cantante Alessio.
Questo nome, legato al poeta simbolista, è risultato essere una scelta adatta visto anche l’uso di alcuni simboli ricorrenti nei nostri brani: ad esempio il vento, che assume diverse sfumature di significato a seconda delle canzoni in cui compare, ma che per noi è in sostanza una forza “trasformatrice”, o che muove verso qualcosa; un po’ come per Rimbaud (e anche per noi) il battello rappresenta il poeta che si perde volontariamente nel mare dell’esistenza. Allo stesso modo noi, con la nostra musica, vorremmo far riconoscere nel battello i nostri ascoltatori.

Attualmente in radio “Al Mattino”, il nuovo singolo estratto dall’album “Non so essere altro che vento”. Come è nata questa canzone?
La canzone è nata con un giro di 3 accordi e un ritornello ipnotico, ed è stata scritta, come quasi tutti i brani del Battello Ebbro, dal cantante Alessio Simonetti.
Il brano descrive, in un’atmosfera che attinge al simbolismo e all’idea del poeta veggente, la ricerca intrapresa da un “poeta” per giungere ad uno stato più elevato… tramite l’assunzione di vino.
Il testo, volendolo analizzare, presenta come visioni le percezioni dell’ambiente circostante e comunica l’incapacità di trovare sé stesso, a cui ci si rivolge con “Tu”, riprendendo il concetto di Rimbaud che “l’Io è un altro”, altro da sé.

Che atmosfera si respira nel videoclip del singolo?
Nel video viene mostrato lo scrittore, il poeta, alla ricerca dell’ispirazione, nel tentativo di intraprendere un viaggio dentro sé stesso; nel video il percorso viene rappresentato da un volo impersonale che spazia su paesaggi ed orizzonti sconfinati, contemporaneamente lo scrittore tenta con difficoltà di trascrivere, seduto alla sua scrivania, il percorso che sta svolgendo.
Il poeta percorre il viaggio con difficoltà, non riuscendo a trovare le idee e le parole adatte, fin quando riesce a comprendere, ad elevarsi e liberarsi dal peso del suo stesso viaggio e della sua ricerca, delle tante parole, perfino di sé stesso, realizzando quindi che “l’io è un altro”, trovando sé stesso nella consapevolezza e nell’accettazione del fatto che il pensiero è altro da sé, e che la coscienza, la “veggenza” è la comprensione di questa verità liberatoria: tu non ci sei.
Il video è stato realizzato dai ragazzi di Midria e siamo molto contenti e soddisfatti del risultato.

Parlando del disco. C’è un filo conduttore che lega le 9 canzoni di “Non so essere altro che vento”?
Il disco ‘Non so Essere Altro che Vento’ non lo si può definire propriamente un concept album. Di fatto è una raccolta di canzoni concepite inizialmente slegate l’una dalle altre ma che, complice anche il periodo di scrittura, hanno potuto trovare una chiave di lettura comune nel disco, a partire dal simbolo del vento (il cui suono apre e chiude l’album), che viene nominato in diverse canzoni; mentre i brani rappresentano le tappe di un percorso. Il disco in sostanza parla di un viaggio, di una trasformazione.
Il viaggio non è compiuto da un protagonista “con nome e cognome”, ma da una soggetto astratto, che può essere incarnato tanto dal Battello (quindi l’autore, il contante) che da chi ascolta l’album (almeno speriamo!).
Il Vento prende diverse forme nel disco, in linea generale funge da voce non parlata, una manifestazione silenziosa di libertà alla cui spinta non ci si può sottrarre, e che porta con sé una nuova coscienza.

Come è nata l’idea della copertina del disco?
La copertina è un’opera, “La natura dell’uomo – Il segno della sospensione”, gentilmente regalataci da un bravissimo artista, Emanuele Marsigliotti, amico del nostro violinista Alessandro, che ringraziamo infinitamente. Essendo un album che parla di un viaggio all’interno di sé e che nomina il vento, quell’opera con il volto e la foglia sospesi in quelle pennellate blu, grigie e verdastre, ci è parsa perfetta e l’abbiamo preferita alle altre ipotesi.

In quanto tempo è maturato “Non so essere altro che vento”?
L’album è nato dopo aver composto già diversi brani: il gruppo è nato nell’inverno 2015 e abbiamo subito iniziato a comporre, quando ci siamo ritrovati all’attivo un degno repertorio abbiamo iniziato a fare una cernita dei brani da scegliere, selezionando quelli più adatti al progetto e lasciandone altri per progetti futuri.
Una volta decisa la linea dell’album e quindi i brani, le registrazioni, la produzione e la stampa ci hanno richiesto circa un anno… tempo dovuto sì ad un certo perfezionismo (Grazie a Paolo Molinari del So-Palco studio per la pazienza nel missaggio), nonché al dover coniugare le registrazioni con le disponibilità di due ospiti che hanno collaborato alle registrazioni (grazie al M° Giuseppe Cetorelli al sassofono e a Chiara Imbasciati al flauto), ma soprattutto alla difficile vita di una band che si autoproduce, dovendo incastrare gli impegni in studio con quelli live e con l’attività lavorativa e/o accademica dei vari membri.
Però il tempo ci ha dato ragione: suona davvero bene e molti sono sorpresi sapendo che si tratta di un lavoro autoprodotto. La cura e la pazienza che ci abbiamo messo ci hanno ripagato e il fatto che il pubblico possa ascoltare un buon prodotto è la soddisfazione più grande, perché la musica dev’essere un piacere soprattutto per loro, e a tal proposito ringraziamo anche Fabrizio De Carolis del Reference Studio per il mastering del disco.

Quali sono stati i momenti di maggior soddisfazione durante le sessioni di registrazione?
Il momento di maggior soddisfazione nelle registrazioni è stato il giorno delle registrazioni della batteria: il nostro sempre pessimista Mauro Cola alla batteria ci convinse a prenotare lo studio per due giorni, poi però ha registrato tutte le tracce nel primo giorno, anzi quasi tutte in mattinata e per lo più alla prima ripresa, e le ultime 2-3 dopo la pausa pranzo, facendoci risparmiare non poco. Quella è stata una bella soddisfazione… superata ovviamente dal momento in cui abbiamo ascoltato il prodotto finito, dopo il master.

Quali saranno i vostri prossimi impegni?
Stiamo fissando delle date per questa estate, seguite la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle date e sulla band, per sapere come ottenere una copia fisica del nostro album.
L’album lo potete trovare anche su Spotify, Deezer, Amazon Music, Google Play, Itunes.
Iscrivetevi al nostro canale Youtube e guardate il videoclip di ‘Al Mattino’!

Vi ringrazio per essere stati nostri ospiti.
Grazie ancora per le domande, a presto!

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