Giuseppe Tornatore
Giuseppe Tornatore

Tornatore si confessa: in sala arriva ritratto del regista


Tornatore arriva sul grande schermo non come regista ma come protagonista del documentario “Giuseppe Tornatore: ogni film un’opera prima”, che dal 18 al 20 marzo arriverà in più di 60 cinema (36 del circuito The Space Cinema). Il documentario diretto da Luciano Barcaroli e Gerardo Panichi è un ritratto intimo e artistico del regista premio Oscar, e ripercorre tutta la sua carriera attraverso filmati di repertorio e testimonianze di chi ha lavorato con lui, da Sergio Castellitto a Ben Gazzara, da Tim Roth a Ennio Morricone. “Uno dei motivi per cui ho accettato di fare questo documentario è perché ho intuito che non aveva mire solo celebrative” ha affermato Tornatore, che ha confessato: “I registi mi hanno seguito a distanza, e mi chiedevano poche cose per volta: il risultato è stato che alla fine mi hanno fatto dire tutto di me, e mi hanno anche aiutato a capire qualcosa in più”.

Tornatore nel documentario parla dei film fatti e di quelli mai realizzati, della sua passione e delle difficoltà incontrate: “Il mio mestiere è cercare storie, svilupparle e lasciarle nel cassetto, poi ogni tanto succede che quell’idea diventi un film. – ha ironizzato il regista – Credo che la vita di un regista sia fatta sia dei film fatti che di quelli non fatti, e i secondi di solito sono molti di più”. Sul progetto di “Leningrad”, il film su cui lavora da più di 10 anni, che dovrebbe raccontare la battaglia di Leningrado, rimasto il sogno incompiuto di Sergio Leone, Tornatore oggi ha chiarito: “Il progetto mi piace ancora moltissimo ma non sono sicuro che si farà, ne stiamo parlando ma non è in fase di preproduzione. Tutto si deciderà nei prossimi mesi, ci sono ancora problemi enormi: sicuramente se questa volta non andrà in porto abbandonerò definitivamente il progetto e pubblicherò la sceneggiatura. Sto già lavorando a un piano B”.

Nel documentario oltre alle più celebri immagini dei suoi film, da “Il camorrista” fino a “La migliore offerta”, si vedono i trionfi a Cannes e all’Oscar con “Nuovo cinema Paradiso”, le immagini inedite dei suoi primi Super 8, e molti dietro le quinte, come la visita di Fellini sul set di “Una pura formalità”. E del regista scomparso Tornatore oggi ha ricordato: “Mi diceva che quando un regista fa saltare un film è colpa sua, perché vuol dire che non era convinto, e che bisogna fare i film anche se non si è convinti: ogni tanto ripenso ancora a quella frase”.


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