Claudio Morganti
Claudio Morganti

Il PE dice sì a protezione trasnfrontaliera delle vittime di stalking e violenza di genere


Strasburgo, 24 maggio 2013. ‹‹Un passo avanti importante che, almeno per una volta, ci fa apprezzare di appartenere all’Unione europea, in questa  occasione realmente vicina ai suoi cittadini››. L’eurodeputato indipendente ELD Claudio Morganti ha definito così il provvedimento approvato a stragrande maggioranza dalla plenaria dell’Europarlamento, a Strasburgo, che riconosce la protezione transfrontaliera nell’UE per le vittime di stalking o violenza di genere. Attraverso questo regolamento, si garantisce alle vittime la possibilità di continuare a usufruire di misure di protezione anche in altri Stati membri dell’Unione, attraverso la creazione di un formulario multilingue con cui si potrà avere accesso alla protezione dei dati al di fuori del Paese in cui questa è stata accordata.

‹‹Provvedimenti di mutuo riconoscimento  – ha dichiarato Morganti –  possono essere particolarmente utili soprattutto in relazione alla condizione femminile, ancora troppo spesso calpestata: con queste norme le vittime di violenze, molestie, intimidazioni e stalking potranno godere dei medesimi diritti e livelli di tutela anche al di fuori del loro Paese d’origine››.

‹‹Con l’eliminazione delle frontiere interne e una mobilità sempre più massiccia dei cittadini europei diventa indispensabile pensare a misure più estese, che offrano maggiori tutele, senza pregiudicare ovviamente la sovranità degli Stati membri in materia giudiziaria e penale››.

“Apprendiamo con soddisfazione l’approvazione da parte del Parlamento europeo della proposta di legge della Commissione che tutela chi ha subito una violenza, in particolare le donne, in tutti i paesi membri dell’Unione”, afferma la responsabile del dipartimento della Famiglia – Politiche dei diritti e delle pari opportunità dell’UGL (Unione generale del Lavoro), Loretta Civili, spiegando che “si tratta di una decisione che va nella direzione da noi auspicata. Proprio nel corso dell’audit nazionale sulla violenza di genere in cui era presente anche il ministro delle Pari opportunità, Josefa Idem, abbiamo sottolineato la necessità di  assicurare una protezione adeguata e soprattutto necessaria alle donne che hanno il coraggio di denunciare violenze. Rompere il muro del silenzio contro la violenza è un primo passo di quella che per l’UGL rappresenta una vera e propria battaglia di civiltà”.

 

 

 


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