Parlamento europeo

L’Europa intervenga, mai più bambini dimenticati in auto e morti per il caldo


Bruxelles, 28 giugno 2013. Episodi come quello di Luca Albanese, due anni, morto per il caldo nell’auto del padre – recatosi al lavoro senza accorgersi che il figlio si trovava ancora all’interno della vettura – non possono lasciare indifferenti, a maggior ragione se consideriamo che non si tratta di un caso isolato.

Identica sorte toccò infatti, nel 2011, ad altri due bimbi, Elena e Jacopo, in due episodi distinti, e nel 2008 alla piccola Maria; casi analoghi si verificano ogni anno anche nel resto dell’Europa e negli Stati Uniti.

Con una temperatura esterna di soli 22 gradi, l’interno dell’auto può raggiungere i 47, trasformando la vettura in una trappola mortale. Va inoltre considerato che i bambini sono particolarmente esposti al rischio di ipertermia: per un bimbo venti minuti in un ambiente troppo caldo sono sufficienti a sviluppare un principio di ipertermia e la morte può sopraggiungere nel giro di due ore.

“Prendersi cura dei propri figli è compito dei genitori”, afferma l’eurodeputato Matteo Salvini, vicesegretario federale della Lega Nord. “Tuttavia un attimo di distrazione può capitare a chiunque e, per evitare tragiche conseguenze, è doveroso adottare ogni precauzione possibile, anche avvalendosi di ausili tecnologici”.

“Ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea”, prosegue Salvini, “per chiedere di sollecitare l’industria automobilistica a installare di serie sulle nuove vetture un dispositivo che allerti il guidatore, e chiunque si trovi nelle vicinanze, quando un bambino resta chiuso all’interno dell’auto parcheggiata. In futuro si potrebbe anche rendere obbligatorio un dispositivo di questo genere su ogni nuova vettura, affinché tragedie come quella del piccolo Luca non accadano più”.

Allo stesso tempo, altri sedici europarlamentari italiani, hanno inviato una lettera al commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas per chiedere iniziative comunitarie per l’introduzione di dispositivi di allarme sui seggiolini per bambini in auto.

“Esistono tecnologie brevettate per seggiolini intelligenti dotati di un allarme sonoro che segnala il permanere di un peso sul seggiolino quando si spegne il motore o si chiude l’auto”, spiega Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d’Italia e membro della commissione Trasporti, 36enne e padre di due bimbi. “Può sembrare assurdo dover imporre per legge una tecnologia per evitare tragedie come quelle del piccolo Luca, che apparentemente si potrebbero scongiurare con la sola maggiore attenzione. Eppure tutti i casi più recenti ci dicono che fatti come questi possono accadere e che possono colpire famiglie normalissime e genitori esemplari”.

“Il caso di Luca, come altri prima di lui, ha scosso profondamente le coscienze e dato l’avvio a un movimento d’opinione positivo che spinge in questa direzione. Per questo chiediamo all’UE, che definisce gli standard in materia di sicurezza dei veicoli, di prendere l’iniziativa in tal senso.
E’ dovere del legislatore europeo, che spesso eccede nel regolamentare il superfluo, intervenire per tutelare la vita dei più piccoli”.

La lettera promossa da Fidanza, è stata sottoscritta dagli eurodeputati Giovanni La Via, Roberta Angelilli, Paolo Bartolozzi, Vito Bonsignore, Antonio Cancian, Lara Comi, Elisabetta Gardini, Clemente Mastella, Erminia Mazzoni, Licia Ronzulli, Oreste Rossi, Marco Scurria, Cristiana Muscardini e Susy De Martini, Claudio Morganti.


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