Yussuf Cat Stevens
Yussuf Cat Stevens

Sanremo: doppia standing ovation per Cat Stevens


Il monologo sulla bellezza di Fabio Fazio, che ha aperto come da programma il Festival di Sanremo, è stato interrotto dopo 3-4 minuti dalla protesta di due lavoratori del consorzio di bacino di Napoli e Caserta che hanno minacciato di buttarsi dalla balconata più alta dell’Ariston. Dopo cinque minuti di grande apprensione e trattative tra le urla, Fazio li ha convinti a scendere assicurando che avrebbe letto la lettera che i due sventolavano.
Una lettera sulla loro situazione lavorativa alla quale poi Fazio ha accennato, spiegando però che lo show doveva proseguire. “Quello a cui siamo chiamati tutti noi in questi casi è fare bene il nostro mestiere”. Il vero incipit dello spettacolo è diventato così l’ingresso di Luciano Ligabue con l’omaggio a Fabrizio De Andrè, nel giorno in cui avrebbe compiuto 74 anni.
Liga ha intonato ‘Creuza de ma’ (che compie 30 anni) in versione acustica, accompagnato dal direttore artistico musicale del festival Mauro Pagani (autore della musica del brano di De Andre’) al bouzouki. Dopo la loro applauditissima esibizione, Fazio ha mantenuto la promessa fatta ai lavoratori che protestavano ed ha dato lettura alla lettera che gli avevano consegnato. Fazio ha anche invitato i due a rimanere in teatro a seguire il festival in sicurezza.
Siparietto fuori onda Grillo-Fazio. Durante la prima interruzione pubblicitaria del festival, Grillo urla a Fazio che attendeva sul palco: “Io non c’entro niente con quelli che vogliono suicidarsi!”. E il conduttore del Festival risponde: “Ormai ti hanno superato. Non puoi immaginare quanto mi faccia piacere”, sottointendendo “averti qui”. Grillo prosegue: “Parlami in diretta”. E Fazio conclude: “Ora però fatemi fare il festival, altrimenti faccio ‘Ballarò'”.
Fazio canta per Leatitia Casta e lei ricambia. Il conduttore “vestito da esistenzialista francese” le dedica “Ne me quitte pas”, dopo che i due si sono accomodati intorno ad un tavolino guarnito da una rosa rossa. Lei ringrazia e intona ‘Meraviglioso’. Fabio emozionato annuncia: “Un’altra, un’altra” e inizia a cantare “Le foglie morte” e sul palco entra anche Paolo Jannacci che lo accompagna alla fisarmonica. Laetitia esce ed entra la dissancrante Luciana Littizzetto che ‘smonta’ Fabio: “E’ chiaro, inequivocabile che quella non te la dà”. Poi il numero clou: Laetitia rientra preceduta da un gruppo di ballerini cantando “Ma ‘ndo vai se la banana non ce l’hai” e i due rievocano la celebre scena di ‘Polvere di stelle’ con Monica Vitti e Alberto Sordi. Fabio risponde indossando un impermeabile e intonando ‘Silvano’.
Grillo esterna ancora al bar dell’Ariston, poi lascia il teatro. Reddito di cittadinanza, energie rinnovabili, porcellum, i compensi spropositati della Rai: Grillo regala ancora un ‘fuori programma’ concedendo altre esternazioni anche al bar del teatro Ariston, durante una delle pause pubblicitarie del Festival, poco dopo le 22, per poi lasciare definitivamente il Festival. “Le ultime due puntate del Festival che ho fatto io nel ’93 hanno fatto 17 milioni di ascolti – dice Grillo ai giornalisti assembrati nel foyer- Volevano darmi 250 milioni, ma io non ho voluto una lira perché erano soldi pubblici. Allora mi hanno detto ‘non si può, perché è elusione fiscale’, e così è iniziata una trattativa ‘al rovescio’. Poi ho affittato il Delle Vittorie, ho pagato semplicemente le spese e stop. Abbiamo fatto lo stesso 17 milioni di ascolti”.
Carrà fa un appello per i marò. “Voglio rivolgermi al governo indiano perché faccia giudicare i due marò qui in Italia. Mi aggiungo a tutto il popolo italiano perché questa cosa ci sta straziando”. E’ l’appello di Raffaella Carrà, una delle stelle più luminose della prima serata del Festival. Raffaella ha proposto, cantando e ballando da far invidia alle sue colleghe più giovani, prima ‘Fun, fun, fun’, un brano del suo nuovo album. Poi è stata raggiunta da Luciana Littizzetto che con caschetto biondo e uno dei suoi celebri costumi ha tentato di ballare ‘Rumore’. Lucianina ha proposto a “Napisan-Napolitano” di nominare Raffa senatrice a vita (“no, no, io sono una persona normale”, si schermisce lei), una donna che “al posto dei reni ha delle putrelle e al posto delle rotule degli sterzi della Panda”. Il sipario, tra un ricordo degli esordi tv (“non ricordo il mio ma il tuo si'”, dice Raffa a Fazio), si chiude con ‘Fatalità’, celebre sigla di ‘Pronto Raffaella’, cantata anche da Luciana. Non prima che la conduttrice di tante pagine della storia della tv abbia augurato alla Rai un sentito ‘ad maiora’.

Doppia standing ovation per Yussuf Cat Stevens, Fazio si commuove. Il superospite internazionale ha commosso la platea e anche Fazio, inquadrato con gli occhi lucidi durante l’esecuzione di ‘Father and son’. Il cantautore, che nel 1977 si è convertito all’islam adottando un nuovo nome, ha eseguito prima ‘Peace train’, poi un medley di ‘Maybe there’s world’ e ‘All you need is love’. E la platea si è alzata tutta in piedi una prima volta. Poi dopo l’intervista con Fazio, che gli ha chiesto tra l’altro cosa secondo lui dovrebbe accomunare tutte le religioni (“La pace e l’amore – risponde lui- negli anni ’60 lo chiamavamo Peace and Love, questo dovrebbero consegnarci le religioni”), Stevens ha intonato il suo brano più celebre ‘Father and son’, ottenendo la seconda standing ovation sul finale.

Ecco i brani che proseguono la gara. I brani dei 7 Big che si sono esibiti nella prima serata (gli altri 7 canteranno nella seconda serata) e che proseguono la gara sono: ‘Controvento’ per Arisa, ‘Pedala’ per Frankie Hi Nrg Mc, ‘Da lontano’ per Antonella Ruggiero, ‘Liberi o no’ per Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots, ‘Il cielo è vuoto’ per Cristiano De Andrè, ‘L’unica’ per i Perturbazione, ‘Ti porto a cena con me’ per Giusy Ferreri.


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