Sin/Cos
Sin/Cos

Gran finale al Tender Club


Un sound elegante e al tempo stesso sofisticato che scivola su atmosfere r’n’b, soul, electro-pop. Pietre di paragone? The Weeknd, Mount Kimbie, Burial…
Sin/Cos è la nuova identità artistica di Maolo Torreggiani, che archiviate le esperienze My Awesome Mixtape (con il quale ha vinto un contest Mtv e suonato anche a New York) e Quakers and Mormons (hip hop fuori dai soliti canoni) parte giovedì 8 maggio dalla sua Bologna per farci ascoltare l’album “Parallelograms”.
Il disco è prodotto in collaborazione con Godblesscomputers, produttore italiano di casa Equinox Records, label indipendente berlinese. Altri riferimenti internazionali?
Il primo maggio Sin/Cos ha suonato al Liverpool Sound City, tra i massimi festival europei. Insomma, non il solito Concertone.

Giovedì 8 maggio 2014 – apertura ore 21,30 – concerto ore 23
Tender Club – via Alamanni, 4 – Firenze – ingresso gratuito

Immaginate di chiedere ad uno dei più promettenti cantautori italiani quali siano le influenze maggiori del suo nuovo disco e sentirsi rispondere ‘Peter Hook e Albert Einstein’. Lo straniamento sarebbe giustificato quasi quanto un’occhiata perplessa, ma basta affacciarsi nell’universo di Nicolò Carnesi e di “Ho Una Galassia Nell’Armadio” per imbattersi in un pozzo di inaspettate citazioni, formule fisiche tradotte nella vita quotidiana, sentimenti analizzati con metodo scientifico, dualismi, dicotomie, new wave e segreti da decriptare che hanno senso tutte insieme.

Nicolò Carnesi, palermitano classe ’87, risulta da sempre sfuggevole alle etichette: troppo riduttivo definirlo un cantautore, troppo semplice dare una sola chiave di lettura alle sue canzoni. Brani che mischiano folk, pop e new wave, che frullano i Flaming Lips e gli Smiths con Planck e la meccanica quantistica, che studiano il complesso rapporto tra l’universo e ogni singolo uomo, tra il grande e il piccolo.

Canzoni d’amore, ma non solo, canzoni che guardano in tutte le direzioni e che Nicolò aveva così chiare in testa da volerle suonare tutte da solo strumento per strumento (con la preziosa collaborazione in regia di Tommaso Colliva), ad eccezione di inserti mirati.

E gli ospiti sono pesi massimi come Roberto Angelini, Antonio Di Martino, i Selton e Rodrigo D’Erasmo. Così le dieci tracce che compongono “Ho Una Galassia Nell’Armadio” uniscono una scrittura più rifinita e matura ad uno studio certosino dei suoni, con un uso maggiore di elettronica e di synth rispetto al passato, dall’apripista che da titolo all’album fino alla conclusiva “La Rotazione” – scelta come anticipazione del disco – piccolo grande e doloroso gioiello pop che si muove tra Palermo, Milano e New York e che racchiude le parole con cui Nicolò, dal primo momento, voleva concludere il disco: “E c’è da qualche parte un amore che uccide gli inverni, e c’è da qualche parte un universo dove non si odia mai”.

In mezzo l’abilità di prendere ascolti lontani, di farli propri e di metterli al servizio di storie minime come “Disegno” o “Cassandra” dove due persone diventano un mondo intero, o la ricerca della timbrica più funzionale per raccontare al meglio “La Fuga Di Alberto” (quello annoverato tra le influenze maggiori del disco) e di mitigare un testo un po’ più cinico degli standard (“Ma sì, facciamoci del male ancora un po’, ma sì, restiamo incollati a tutte quelle cose che non abbiamo più” in “L’Ultima Fermata”). Le dicotomie di Carnesi sono anche queste, sono le differenze caratteriali di “Numeri” e l’incedere da filastrocca di “Proverbiale”, sono le citazioni dei New Order, le atmosfere filtrate dei Cure e trasposte in mondi lontanissimi dagli anni ’80 e dal cerone di Robert Smith, o una voce urlata à la Rino Gaetano ma su una base musicale che non potrebbe essere più distante (“Illuminati”).

Non è facile racchiudere così tanta vita dentro un disco solo, una vita che, sempre nel gioco delle dicotomie, racchiude anche la morte senza bisogno di essere nichilisti ad ogni costo. Non è nemmeno facile far suonare un disco in questo modo, riempiendolo di significati, di intenzioni e di intuizioni, dando lo stesso grande valore a musica e parole, provando a bilanciarle per farle emergere insieme. Immagina di chiedere a Nicolò Carnesi di poter dare un’occhiata dentro il suo armadio: trovare una galassia non sarebbe affatto strano.

Venerdì 9 maggio 2014 – apertura ore 21,30 – concerto ore 22,30
Tender Club – via Alamanni, 4 – Firenze – ingresso libero

Niente lacrimucce, please, anche perché in ballo c’è una festa (e l’estate promette bene).
Allora, ve lo diciamo tutto d’un fiato. Sabato10maggiosichiudelastagionedelTender!
Otto mesi filati di musica e tanto altro. E infine una serata che si annuncia affollatissima di hipster e perdigiorno, fanatici del rock e femme fatale, artisti e cuochi, neolaureati e fuoricorso persi. Insomma, il popolo del Tender al gran completo.
Alle musiche ci pensano due band tosane che ci piacciono parecchio. Basta dire che entrambe hanno vinto il Rock Contest di Controradio, una garanzia.
Quindi largo all’indie-rock elettrico e ipercinetico dei Blue Popsicle, che subito dopo il concerto al Tender partono per un tour in terra di Albione, con doppia tappa al Cavern Club di Liverpool, ospiti dell’International Pop Overthrow Festival. Ottima occasione per rodare qualche brano inedito, visto che a brevissimo è prevista l’uscita del nuovo cd.
E qualcosa bolle anche nella pentola neo-folk dei Farewell To Hearth And Home. L’album di debutto è atteso per settembre, ma intanto i musicisti rabdomanti cresciuti a Legri dispensano a piene mani i brani dell’Ep “Domestic” e altre perle.
Dopo i concerti parte un dj-set del diavolo. Farete tardi, avvertite a casa. Ci rivediamo il prossimo autunno.

Sabato 10 maggio 2014 – apertura ore 21,30 – concerto ore 23
Tender Club – via Alamanni, 4 – Firenze – ingresso gratuito

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