Mario Luzi
Mario Luzi

Mario Luzi i 100 anni del grande poeta fiorentino


Il 20 ottobre prossimo, Mario Luzi avrebbe compiuto un secolo di vita. L’origine fiorentina di Mario Luzi, nativo di Castello, me lo ha sempre avvicinato all’eccelso Dante. Un’eleganza innata nel suo portamento su una struttura corporale piuttosto magra, così ho avuto modo di vederlo nel corso degli anni, specialmente nelle sue visite annuali a Sabaudia per l’edizione del Premio di Poesia Circe Sabaudia. L’ho contattato direttamente più volte non solo per la sua apprezzata presenza nella giuria del Premio, dal 3 maggio 1981, in cui si svolse la prima edizione, ma soprattutto con la partecipazione dei miei studenti liceali del Majorana di Latina per la sua condizione di ex docente aperto al colloquio con le giovani generazioni. Ne ho un ricordo molto felice sia all’interno delle sue apprezzate riflessioni durante le fasi del Premio di Poesia sia davanti ai giovani ragazzi che interrogavano questo grande personaggio del mondo delle rime cercando di avere adeguate risposte ai loro dubbi ripresi dai diversi scrittori. Ritorna alla mia memoria, durante un’edizione del Premio di Poesia, quell’intricato e vivace duetto che riscaldò l’attenta platea riunita nel salone dell’Hotel Oasi di Kufra, tenuto dall’amico scrittore Attilio Bertolucci assieme al grande poeta fiorentino. Fu molto divertente assistere alle riflessioni culturali e poetiche di questi due eminenti esponenti del mondo delle lettere del 19° secolo!
Luzi, si caratterizzava in primis per essere dotato di una cultura mondiale, celata dietro quella sua grande riservatezza, che trapelava dai suoi molteplici interventi. Era nato come insegnante di Lingua Francese e, grazie alla sua versatilità, aveva tradotto i maggiori scrittori e poeti. Un fatto che lo ha molto influenzato e che lo ha portato a scrivere con grande scioltezza e che lo ha diretto verso la scelta di una decisa componente spirituale. Mario Luzi è risultato una figura chiave della poesia del Novecento che ha iniziato la sua attività sin dagli anni ’30, quando cominciò a collaborare con le più importanti riviste dell’avanguardia letteraria, facendosi notare nell’ambito del dibattito sul movimento dell’Ermetismo. Ha pubblicato diverse raccolte poetiche e riflessione poetiche in forma di saggio. La barca, data alle stampe nel 1935, è stata la sua prima raccolta di versi, quella alla quale il poeta ha dimostrato di essere più attaccato, anche perché è quella con la quale ha iniziato il suo percorso lirico. E di particolare suggestione, in relazione al suo amore verso la città del Giglio, si presenta la poesia ‘All’Arno’ per un nuovo spirito inventivo che così esprimeva: “Sulla sponda che frena il mio pallore/ cercando nel tuo passo profondo/ la forza che ti fa sempre discendere/ noi sentivamo tremare in cuore/ la nostra purezza, senza credervi/ più, come un povero velato da un sogno/ sorride di quella sfuggente carezza”.
Papa Giovanni Paolo II lo aveva anche incaricato di creare i momenti illustrativi della Via Crucis, avvenimento religioso che si svolse a Roma nel corso del Venerdì Santo con una grande partecipazione popolare.
Nel 2004, una significativa novità per Mario Luzi, in quanto fu nominato Senatore a vita dal Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.
Anche la comunità di Sabaudia lo aveva insignito della cittadinanza onoraria.
Proprio 10 anni fa avvenne la scomparsa di questo eccelso poeta, che per anni era stato anche candidato al Premio Nobel della letteratura.
Ancora oggi, sembra di vederlo mentre parlava con la sua voce roca ed annunziava il vincitore del Premio Circe Sabaudia dentro una sala gremita di persone che tradizionalmente partecipavano per sentire i suoi giudizi, nella fattispecie un messaggio ricco di attenzioni indirizzate a tutti i presenti e non solo agli uomini di lettere. E’ il caso di parlare di una figura serena dai toni pacati, disponibile al confronto oltre che a scambiare pensieri con chi lo contattava e questo è avvenuto nel corso dei 23 anni della sua permanenza nella località pontina. Personalmente, ho avuto la gioia di contattarlo ed apprezzarlo in tutti questi anni che lui è venuto dalle nostre parti e debbo sottolineare come la sua azione in favore della Musa della poesia sia stata decisamente positiva per l’accrescimento di un adeguato interesse verso il linguaggio prescelto dai grandi poeti, tanto per citare Dante. E lui da buon fiorentino, che aveva preso parte ai movimenti culturali, dimostrava da vicino questo legame con la popolazione laziale, tanto da essere sollecitato a profondere benevole impressioni sulle ricchezze culturali di questo territorio. Elogi alla sua opera letteraria se ne debbono fare tanti alla luce del vasto patrimonio di scritti che ha saputo produrre nella sua vita. Ancora oggi, in occasione dei centenario dell’elevato personaggio, tengo a sottolineare la piena soddisfazione per averlo conosciuto sia direttamente sia attraverso la sue opere, volendo esternargli il dovuto ringraziamento per tutto quello che ha realizzato ai fini della valorizzazione del mondo delle lettere e della poesia.

 

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