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Renato Mammucari e Vincenzo De Caprio gli interrogativi sui Briganti laziali


“Briganti laziali: testimonianze incise di un’immagine” è il titolo della innovativa mostra, che verrà inaugurata, a Roma, presso l’Istituto Nazionale di Studi Romani, in Piazza Cavalieri di Malta, n°2, alle ore 17,00, di mercoledì 23 settembre p.v.
Lo studioso Renato Mammucari, nel suo intervento introduttivo, intitolato “Dalla farfalla è nata la crisalide”, prende le difese degli avventurosi briganti ed in proposito esprime l’innovativo concetto che “ Quando, poi, il nuovo Stato riuscì definitivamente a debellare il brigantaggio, le cause di questo non solo non erano state eliminate, ma non erano state neanche individuate e tantomeno erano stati predisposti rimedi per rimuoverle all’origine. La repressione era stata più facile, e senz’altro più economica, oltre che più sbrigativa, della prevenzione”. E alla fine l’attento ricercatore conclude ribadendo che “ Già allora lo Stato aveva bisogno di “demitizzare” gli eroi del contropotere: la metamorfosi era completa, anche se a rovescio: dalla “farfalla”, si fa per dire, era nata la crisalide”.
Pertanto torna d’attualità un complesso argomento attorno al quale si sono impegnati con i loro scritti i due validi ricercatori, gli storici Renato Mammucari e Luigi Sellaroli.
L’argomento analizzato apre ad una serie di congetture, fra l’altro conosciute soprattutto attraverso le testimonianze orali dei protagonisti, tra i quali da Vincenzo De Caprio vengono citati i fratelli Goncourt, che si trovarono in viaggio in Italia negli anni 1855-56. E lo studioso sottolinea la particolare tesi che: “ ..i briganti sulle strade pontificie non sono tanto da vedere come una piaga sociale che scoraggia i viaggi, ma piuttosto vanno considerati come un vero e proprio valore aggiunto per il turismo in Italia.Essi trasformano un noioso e deprimente percorso in diligenza in un eccitante romanzo d’avventura, che il viaggiatore sarà bene felice di raccontare al suo ritorno”.
E’ il caso di parlare di una ricerca più approfondita, riunita in un’adeguata mostra e in un magnifico volume, con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, diretto da Paolo Sommella, e da Luoghi Interiori.
Un avvenimento che merita l’attenzione dovuta sotto il profilo dell’approfondimento culturale e storico-sociale e che secondo una nuova didascalia va a toccare alcuni momenti di vita meritori di adeguati chiarimenti. E lo studioso Mammucari, esperto delle vicende della Campagna romana, tiene a rimarcare :” L’umile esistenza di quei popolani che per loro, o ancora più spesso altrui scelta, erano stati costretti a prendere la via della “macchia” abbandonando casa, beni, affetti, rivive come d’incanto nelle opere di quei numerosi pittori che li hanno ‘immortalati’ in oli, acquerelli e soprattutto incisioni, quadri che riescono così non tanto e non solo a restituirci, quasi in un flash-back dell’anima, quel loro mondo di sofferenze ed efferatezze, quanto ad aprire ‘una breccia’ nella nostra coscienza”.
Tutti questi elementi assommati nelle diverse riflessioni espresse danno il quadro complessivo e controcorrente del fenomeno del brigantaggio, che viene esaminato per la prima volta anche nel mondo dell’arte, nella letteratura e nell’immaginario, con un realistico riferimento alle prevaricazioni commesse dovute in prevalenza ai soprusi dei governi, a cominciare da quello dello Stato pontificio. La rassegna rimarrà aperta al pubblico fino al 9 ottobre 2015, nei giorni, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 14.

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