Damien, vero nome Damiano Ferrari, è un eclettico musicista di Padova che ha costruito il suo sound ri- arrangiando in chiave folk-pop successi contemporanei della scena pop. L’inaspettato successo ottenuto con queste cover l’ha portato a decidere di incidere e pubblicare 4 ‘Cover Collection’, realizzando per i brani più significativi alcuni videoclip auto-prodotti.
Il suo canale YouTube conta oggi oltre 13.000 iscritti per un totale di oltre 2.000.000 di views
In poco più di un anno di attività Damien ha collezionato più di 200 concerti, sparsi sul territorio nazionale ma ottenendo un ottimo riscontro soprattutto all’estero.
Attualmente in radio ‘New Start’ il singolo di debutto estratto dall’album ‘Parallel Mirrors’ in uscita giovedì 15 ottobre per l’etichetta Ferrari Records.
Abbiamo intervistato Damien McFly che ci ha parlato del suo nuovo singolo, del disco di prossima uscita e delle sue esperienze live all’estero. Ecco cosa ci ha detto l’artista.
Ciao Damien e benvenuto su Radio Web Italia! Iniziamo un pò dal principio: come è avvenuto il tuo incontro con la musica?
Ciao! Il mio incontro con la musica è avvenuto già all’età di 6 anni quando ho iniziato a strimpellare la chitarra e a dare i primi colpi ad una batteria. Poi a 12 anni mi è stata regalata una tastiera e mi si è aperto un mondo. Dopo due anni ho iniziato a scrivere qualche canzone in Italiano per arrivare a spostarmi sull’inglese dai 19 in poi.
Il 15 ottobre esce ‘Parallel Mirrors’, il tuo nuovo album. Quale messaggio vuoi comunicare con questo disco?
A livello di significato l’album vuole raccontare di come tutte le nostre vite siano simili, di come per anni le relazioni con le persone siano un continuo specchiarsi l’un l’altro senza mai incontrarsi davvero. Siamo tutti specchi paralleli e cerchiamo un po’ di noi stessi negli altri.
‘Parallel Mirrors’ è un disco dal sound grezzo e diretto, registrato all’interno di storiche ville e teatri veneti. Perchè hai deciso di registrare in queste location?
Essendo un tecnico del suono ho deciso di sperimentare qualche tecnica di registrazione diversa. Lo studio cominciava a starmi stretto e credo fortemente che un disco folk non debba essere troppo post prodotto da un computer, ma suonare così com’è, corde, tasti e percussioni inserite all’interno di un ambiente. Così ogni brano è stato registrato in una location diversa, con un riverbero diverso e un sound diverso.
Tra le 12 tracce del disco, hai scelto di presentare come singolo ‘New start’. Perché la scelta è ricaduta su questo pezzo?
Credo che New Start rappresenti quello che è il mio sound e quello che Damien McFly è musicalmente. È un brano che alterna momenti acustici ad altri di grande impatto ed energia.
Inoltre il testo parla di un mio nuovo inizio musicale, nonostante racconti la storia di una coppia che a distanza di anni ricomincia un rapporto con una nuova consapevolezza.
Il singolo è accompagnato dal videoclip la cui direzione è stata affidata a Marco Donazzan. Dove è stato ambientato?
Come location abbiamo scelto Venezia. Il mio intento è quello di portare la mia musica all’estero, essendo veneto non abbiamo visto città più adatta ad esportare questo brano nel mondo.
In poco più di un anno hai collezionato più di 200 concerti sparsi sul territorio nazionale, negli Stati Uniti e in Europa.Vuoi raccontarci l’esperienza all’estero?
Lo scorso anno ho avuto la fortuna di potermi esibire negli Stati Uniti e quest’anno sono stato in Germania, Francia, Belgio, Olanda e Regno Unito. Suonare in posti diversi, soprattutto dove si parlano lingue diverse, è uno stimolo indescrivibile. Dal primo viaggio mi sono accorto che la vita on the road mi regalava emozioni che stavo cercando ed esibirmi su palchi sempre nuovi mi ha fatto crescere e maturare molto velocemente.
Dopo le diverse esperienze a livello internazionale – Nashville, Indianapolis, Chicago, Amsterdam, Parigi, Bruxelles, Francoforte – cosa salveresti e cosa cambieresti del panorama musicale italiano?
Sento sempre più persone lamentarsi della situazione musicale in Italia, e ammetto di essere stato della stessa opinione anch’io. Dopo diverse esperienze fuori apprezzo molto di più quello che abbiamo qui, le possibilità che si creano soprattutto a livello locale. L’Italia chiaramente ha un panorama musicale influenzato dagli artisti che cantano in Italiano e specialmente da artisti che escono dai talent show. Le classifiche parlano chiaro. Questo all’estero avviene ma non agli stessi livelli.
Che atmosfera si respira durante i tuoi concerti?
Nei miei concerti dove ho tutta la mia band a supportarmi mi piace creare un climax di emozioni. Partire senza dialogare col pubblico per far ascoltare dei pezzi e vedere come risponde. Solitamente mi piace finire con i brani più ballabili e ritmati lasciando spazio verso metà concerto ad un momento romantico.
Un’ultimissima domanda: quali saranno i tuoi prossimi impegni?
Nell’imminente sarò in tour dal 9 al 19 in Scozia e Francia, poi fino a fine anno penso di rimanere in Italia.
L’anno prossimo l’obiettivo è quello di portare il mio show ad alcuni festival e di ritornare negli States per un tour.
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