Venezia minacciata dall’avanzata del mare


L’innalzamento del livello del mare e la crescente erosione del litorale mettono Venezia e le sue bellezze architettoniche e paesaggistiche “in immediato pericolo”.

L’allarme viene dall’Union of concerned scientists, che in uno studio realizzato con Unesco e Unep (l’agenzia dell’Onu per l’ambiente) individua trentuno siti patrimonio dell’umanità, tra cui la città dei dogi, seriamente minacciati dal cambiamento climatico. “Il bisogno di agire è chiaro e urgente. Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra in linea con gli accordi di Parigi, e fornire le risorse finanziarie, il supporto e le competenze necessarie a garantire la resistenza dei siti sul lungo termine”, sottolineano i coordinatori dello studio.

A Venezia, sottolineano gli esperti, “centinaia di edifici e monumenti sono stati già danneggiati dall’innalzamento del mare”, che arriva ormai al di là delle basi in pietra pensate dagli architetti dei secoli passati per proteggere i mattoni che costituiscono le pareti degli edifici. Situazione “peggiorata dall’escavazione di canali di acque profonde per la navigazione, che permettono a più acqua marina di entrare nella laguna e quindi ne aumentano la salinità”.

Il sale, sottolinea ancora lo studio, rovina i mattoni, e corrode anche i supporti metallici collocati per stabilizzare gli edifici. Le infiltrazioni nocive di acqua salata stanno progressivamente danneggiando anche opere artistiche celebri, i mosaici pavimentali della basilica di San Marco, le cui piccole tessere colorate sono intaccate dalla salinità, o il cenotafio di Antonio Canova nella chiesa di Santa Maria dei Frari, le cui statue “sono ormai più spesso bagnate che asciutte” e presentano “squamature e piccoli rigonfiamenti” a causa dell’umidità che si accumula nel marmo poroso.

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