Palladio e i veronesi. 58esimo corso sull’architettura palladiana


In certi casi sono monumenti antichi da studiare e disegnare con cura, come l’arco dei Gavi o l’Arena. In altri casi sono architetti a cui rubare idee, come Michele Sanmicheli o Falconetto. In altri casi ancora sono artisti con cui collaborare, come Paolo Veronese o Bernardino India. Comunque vogliamo vederla, Verona i suoi architetti e i suoi artisti sono di straordinaria importanza per Palladio: a questo rapporto, a volte di adesione, a volte di conflitto è dedicato il, organizzato dal CISA dal 27 agosto al 1 settembre.

Dal 1958 il corso palladiano porta ogni anno nel Veneto architetti, storici dell’arte, semplici appassionati per un “corpo a corpo” di sei giornate con le architetture del grande architetto vicentino. Il corso prevede lezioni in aula e seminari dentro gli edifici. Saranno visitati pressoché tutti gli edifici palladiani a Vicenza e nel Veneto, con particolare attenzione ad affreschi e apparati decorativi di Paolo Veronese e degli altri artisti veronesi. Eccezionalmente per quest’anno le visite ai capolavori palladiani andranno ad intrecciarsi a quelli alle opere dei due architetti veronesi: Michele Sanmicheli a Verona e Venezia e Gianmaria Falconetto a Padova.

Proprio per la specificità dell’edizione 2016, il gruppo dei docenti coinvolge storici dell’architettura e dell’arte. Fra essi vi è uno dei massimi esperti di pittura di Paolo Veronese, Xavier Salomon dalla Frick Collection di New York e il grande specialista dell’architettura di Michele Sanmicheli Paul Davis (University of Reading). Accanto ad essi le presenze familiari dei palladianisti Howard Burns (Scuola Normale Superiore, Pisa) Guido Beltramini, Fernando Rigon, e Donata Battilotti (Università di Udine). Non manca una generazione di studiosi più giovani, da Gianmario Guidarelli (Università di Padova) a Francesco Marcorin (IUAVenezia) e Giulio Zavatta (Università di Verona).

Per informazioni: courses@cisapalladio.org

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