Kula Shaker in concerto all’ Anfiteatro delle Cascine di Firenze


Epigoni della miglior psichedelia, alfieri del post-britpop, artefici di uno di più dirompenti debutti discografici in terra di Albione…

I Kula Shaker sono tornati. Con un nuovo album e un nuovo tour che ferma a Firenze, giovedì 14 luglio all’Anfiteatro delle Cascine (ore 21 – biglietto posto unico 30 euro – prevendite www.boxol.it tel. 055 210804, www.ticketone.it tel. 892 101 – info tel. 055.218647 – www.lndf.it) per quello che si annuncia uno degli eventi cult dell’Estate Fiorentina.

Il disco del nuovo corso s’intitola “K 2.0” e ogni riferimento allo straordinario “K” che venti anni fa impose i Kula Shaker alle platee mondiale e puramente voluto. Detto questo, “K 2.0” propone un sound rivisitato, con una nuova carica e pieno di energia.

E’ come se si chiudesse un cerchio, lanciando uno sguardo al passato: l’opening track “Infinite Sun”, per esempio, è l’adattamento di un vecchio mantra che la band era solita proporre quando Crispian e soci avevano diciannove anni e si esibivano ai festival di strada.

E poi “Holy Flame”, “Death of Democracy”, “Love B (with U)”, “Here come my Demons”, “33 Crows”, “Oh Mary”, “High Noon” “Hari Bol (the sweetest sweet)”, “Get Right Get Ready” fino a “Mountain lifter”, ispirata alla storia di Krishna e della montagna Govardhan, richiamo a quelle culture orientali che a lungo hanno fatto pendant con la psichedelia targata Kula Shaker.

In definitiva undici brani che emanano vitalità e forza, per una band che, già lo scorso inverno ha fatto il pieno in due affollatissime date a Roma e Milano.

A grande richiesta si replica, e stavolta c’è anche Firenze.

I Kula Shaker sono: Crispian Mills (voce / chitarre) Alonza Bevan (basso) Paul Winterhart (batteria) Harry Broadbent (tastiere).

Aprono la serata due band italiane molto brit, The Hacienda e The Vickers. E dopo il concerto dei Kula Shaker si continua con il Brit On dj-set di Henry e Fulci dj.

I Kula Shaker nascono nella loro formazione definitiva nel 1993 dall’unione del cantante e chitarrista Crispian Mills con il bassista Alonza Bevan, il tastierista Jay Darlington e il batterista Paul Winterhart. Nel 1996 firmano con la Columbia Records e pubblicano il loro primo singolo, intitolato Tattva, che debutta al n.86 della classifica inglese, seguito poi da Grateful When You’re Dead (un brano scritto come omaggio a Jerry Garcia dei Grateful Dead, 35º posto in classifica) e dalla ripubblicazione di Tattva, che arriva stavolta al quarto posto. In ottobre, preceduto dal singolo Hey Dude (secondo posto in classifica), esce finalmente l’ormai attesissimo primo album, intitolato semplicemente K, che diventa il disco di debutto più venduto nella prima settimana di uscita sin dai tempi di Definitely Maybe degli Oasis. In tutto venderà due milione di copie in tutto il mondo. A dicembre esce il quarto e ultimo singolo tratto dall’album, Govinda, un brano cantato completamente in sanscrito che arriva al n.7 della classifica inglese.

Il 1997 è per i Kula Shaker l’anno della consacrazione. Ricevono quattro nomination ai Brit Awards, aggiudicandosene uno (Best British Newcomer), il nuovo singolo Hush (una reinterpretazione di un vecchio brano di Joe South) diventa il loro più grande successo (nonostante non riesca neanch’esso ad arrivare alla vetta della classifica, fermandosi al n.2) e suonano come headliner ai più importanti festival inglesi. Nel 1998 esce Sound Of Drums, il singolo che dovrebbe anticipare il secondo album del gruppo, ma a causa di problemi all’interno del gruppo e con il management il disco viene posticipato e vede la luce soltanto nel marzo dell’anno dopo. Ma sia il disco (Peasants, Pigs & Astronauts) che il nuovo singolo (Mystical Machine Gun) si rivelano un flop clamoroso, confermato anche dal singolo successivo Shower Of Love. I giorni di gloria per i Kula Shaker sembrano già finiti e si incomincia a parlare di loro come “la più grande promessa non mantenuta nella storia della musica”. Dopo alcune apparizioni live estive, a settembre viene annunciato lo scioglimento del gruppo e da allora in avanti i quattro componenti del gruppo si dedicano a vari progetti solisti, nessuno dei quali caratterizzato da particolare successo (tranne che per il tastierista Jay Darlington, che entra a far parte della formazione live degli Oasis). Nel 2002 la casa discografica pubblica una raccolta intitolata Kollected, contenente i brani migliori registrati dai Kula Shaker, oltre ad alcune rarità e alla reinterpretazione inedita di un brano di Bob Dylan, Ballad of a Thin Man. Nel 2004 i vecchi Kula Shaker si ritrovano (ad eccezione di Jay Darlington) per registrare un nuovo brano intitolato Braj Mandala da inserire in un album di beneficenza, e a fine 2005 i tre suonano insieme in un concerto segreto a Leighton Buzzard. Pochi giorni dopo annunciano di voler riformare la band. Nella primavera successiva entra nel gruppo il nuovo tastierista Harry Broadbent e i quattro intraprendono un tour in alcuni piccoli club inglesi, fanno uscire un EP contenente nuovo materiale (Revenge Of The King) e in estate si esibiscono ad alcuni grandi festival estivi. Nel 2007 danno alla luce un nuovo disco autoprodotto, Strangefolk. Il disco è sicuramente un passo in avanti rispetto al precedente del ’99 e le atmosfere diventano meno indianeggianti e con riferimenti maggiori ad una certa tradizione rock degli anni settanta. Il 12 febbraio 2016 è uscito K 2.0 il nuovo disco.

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