Terremoto: una scossa terribile tra Lazio, Umbria e Marche


Un forte terremoto alle 3.36 di questa notte ha sconvolto il centro Italia provocando vittime danni ingenti e feriti. Paesi interamente rasi al suolo, i primi morti accertati (più di 10 al momento, tra cui alcuni bambini, ma la conta sembra destinata a salire di molto), decine tra feriti e dispersi ancora bloccati sotto le macerie. L’epicentro della scossa nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, con profondità di 4 chilometri (diverse le repliche, le più forti delle quali, magnitudo 5.4 e 5.1, nella zona di Perugia, alle 4,33). Il sisma, avvertito nitidamente a Roma ma anche a Napoli e Rimini, è “paragonabile” – riferisce il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio – al terremoto registrato sette anni fa a l’Aquila (erano le 3,32 del 6 aprile 2009, magnitudo 6,3).

Avis, serve sangue di tutti i gruppi – Serve sangue di tutti i gruppi sanguigni per aiutare i feriti vittime del terremoto. Lo afferma l’Avis Provinciale di Rieti sul suo profilo Facebook. “A causa del terremoto avvenuto questa notte urge sangue, di tutti i gruppi sanguigni. Dalle 8 alle 11, all’ospedale de Lellis di Rieti. Portate documento di identità e codice fiscale. Grazie a tutti”.
Zona ad alta sismicità – Il terremoto di magnitudo 6.0 che ha colpito Rieti e l’area compresa fra Lazio, Umbria e Marche è avvenuto in una zona ”ad alta sismicità”, nella quale storicamente si sono verificate forti scosse. Il forte terremoto più recente, di magnitudo 5.9, ha colpito Norcia nel 1979, ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), e altri forti terremoti sono avvenuti fra ‘600 e ‘700. Il più violento, di magnitudo stimata 7, colpì Norcia e Cascia nel gennaio 1703.

39 forti scosse in poco più di 3 ore – Sono state 39 in poco più di tre ore le principali scosse di terremoto, di magnitudo pari o superiore a 3, avvenute fra Lazio, Umbria e Marche a partire dalle 3:36, quando un terremoto di magnitudo 6 ha colpito Rieti. Le più forti scosse successive alla principale sono state registrate finora nella zona di Norcia (Perugia): la prima con una magnitudo di 5.4 avvenuta alle 4:33, preceduta appena un minuto prima, alle 4:32, da una scossa di magnitudo 5.1.

Terremoto causato dal processo di estensione dell’Appennino – E’ lo ‘stiramento’ dell’Appennino, ossia il processo di estensione da Est a Ovest, il meccanismo all’origine del terremoto di magnitudo 6 che ha colpito Rieti alle 3:36 del 24 agosto, con numerose repliche in una zona di circa 30 chilometri compresa fra Lazio, Marche e Umbria. Lo indicano le prime analisi condotte dai sismologi dell’Ingv. “Il tipo di movimento osservato dai dati sismici indica una faglia estensionale, simile a quella all’origine dei terremoti più recenti e vicini, ossia quello de L’Aquila del 2006 e quello di Colfiorito del 1997”, ha detto all’ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. “Anche quei terremoti – ha aggiunto – erano stati superficiali, avvenuti come questo alla profondità compresa fra 8 e 10 chilometri, cosa che spiega i forti scuotimenti”.

Scosse sempre meno intense, ma l’andamento è imprevedibile – Le decine di repliche sono sempre meno intense, ma per i sismologi dell’Ibgv l’andamento della situazione è “imprevedibile”, al momento è cioè impossibile escludere scosse confrontabili a quella principale.
“L’andamento della magnitudo è andato calando nelle repliche osservate finora, ma è presto per trarre conclusioni”, ha rilevato il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. “Al momento non si possono escludere scosse confrontabili alla principale perché siamo ancora nelle prime ore di una situazione in evoluzione, il cui andamento è imprevedibile”, ha rilevato un altro sismologo dell’Ingv, Andrea Tertulliani.
Nella sala sismica dell’Ingv si sta lavorando per registrare e analizzare la distribuzione delle repliche, che sembrano circondare la zona dell’epicentro. “La scossa principale – ha aggiunto Amato – è al centro delle distribuzione delle repliche alle due estremità della faglia.
Nell’arco delle prime 2-3 ore le più forti si sono concentrate ai bordi della zona colpita, in un raggio di 30 chilometri”. Le repliche sono state oltre 40 solo nelle prime tre ore e si sono registrate sia a Sud della zona dell’epicentro, fino ad Amatrice, e a Nord fino a Norcia. “Stiamo valutando – ha concluso Amato – se questi dati possano essere un indizio per capire come potrà evolvere la situazione”.

Ue pronta ad aiutare l’Italia – Esprimendo le più sentite condoglianze ai familiari delle vittime del terremoto che ha colpito stamattina le regioni dell’Italia centrale, i rappresentanti dell’Unione europea hanno mostrato la disponibilità a fornire un appoggio alle autorità italiane. Il commissario Ue per gli Aiuti umanitari Stylianides,ha annunciato la disponibilità dell’Ue a collaborare nei lavori di soccorso. Il premier belga Charles Michel inoltre ha fatto sapere che il suo Paese è pronto a collaborare con l’Italia.

Sergio Mattarella serve solidarietà – “E’ un momento di dolore e di appello alla comune responsabilità. Tutto il Paese deve stringersi con solidarietà attorno alle popolazioni colpite”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a seguito del terremoto che ha colpito il centro Italia. “Il mio primo pensiero va alle vittime di questo devastante sisma”. Mattarella ringrazia tutte le forze impegnate nei soccorsi. Servirà “un rapido sforzo corale per garantire la ricostruzione, la ripresa dell’attività produttiva e il recupero della normalità di vita”.

Papa Francesco rinvia la la catechesi -Da piazza San Pietro anche Papa Francesco ha fatto giungere la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal forte terremoto nel centro Italia. A loro, ha detto, arrivi “anche il nostro abbraccio da qui in piazza. Nel ringraziare tutti i volontari e gli operatori della Protezione civile che stanno prestando soccorso – ha detto il Papa – vi chiedo di unirvi a me nella preghiera affinchè nostro Signore Gesù, che si è sempre commosso per il dolore umano, consoli questi cuori addolorati e doni loro la pace per intercessione della Vergine Maria”. “Sapere che tra i morti ci sono bambini mi commuove davvero tanto – ha sottolineato il Pontefice -. Voglio assicurare a queste persone la preghiera e dirgli di essere sicure della carezza e dell’abbraccio della Chiesa che desidera stringerli del suo amore materno”. “Rimandiamo alla prossima settimana la catechesi di questo mercoledì e vi invito a recitare con me per questi nostri fratelli e sorelle una parte del Santo Rosario”, ha concluso Francesco.

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