Cremona Musica 2016: dal violino tempestato di diamanti agli strumenti hi-tech


Da un lato gli archi della prestigiosa tradizione liutaria cremonese, dall’altro i nuovi strumenti supertecnologici: a Cremona Musica International Exhibitions (dal 30 settembre al 2 ottobre nel quartiere fieristico di Cremona) la storia incontra l’avanguardia in una rassegna internazionale di strumenti musicali d’alta gamma giunta alla ventinovesima edizione.

L’edizione 2016 della manifestazione cremonese è stata presentata questa mattina nel Salone del Ministro del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, dal presidente di CremonaFiere Antonio Piva e dal Presidente della Commissione Cultura del Comune di Cremona Luca Burgazzi. Durante i tre giorni di Cremona Musica International Exhibitions 289 espositori provenienti da 28 Paesi metteranno in mostra pezzi eccellenti e vere e proprie rarità.

LA RED ROOM E IL VIOLINO DI DIAMANTI. Accanto ad alcuni preziosi esemplari della grande tradizione cremonese che fa capo a Stradivari, Amati e Guarneri del Gesù, nello spazio ribattezzato Red Room saranno esposti speciali strumenti e archetti di produzione contemporanea.

Stefano Trabucchi, presidente del gruppo liutai di Confartigianato, festeggia i propri 25 anni di attività con un vero e proprio violino-gioiello: nella nocetta dello strumento è inserita una “T” maiuscola – iscritta in un dischetto di madreperla nera – costituita da nove diamanti taglio brillante incastonati in oro bianco.

Raffaella Macuz, invece, presenta un archetto da violoncello costruito con legno di pernambuco di altissima qualità, invecchiato 25 anni e con una trasmissione di velocità del suono molto vicino al 6000 metri al secondo. Riccardo Bergonzi per l’occasione espone un violino costruito nel 1985 e dedicato al sassofonista jazz Gerry Mulligan. E’ di Pasquale Mancino, poi, il mandolino realizzato interamente a mano con cassa in acero scannellato con filetti in ebano, riccio intagliato nel retro in acero dei Balcani, piano armonico in abete della Val di Fiemme, tastiera in ebano africano, scudo in legno con decorazioni floreali in madreperla e argento lavorate a mano.

STRUMENTI IN FIBRA DI CARBONIO: STRADIVARI 2.0 E BOGÁNYI PIANO. La fibra di carbonio, lavorata a mano in laboratori di liuteria, sta avendo oggi una crescente diffusione tra i musicisti di tutti i livelli, grazie alle caratteristiche uniche di questo materiale, che lo rendono resistente, duraturo, e con un eccellente bilanciamento acustico. A Cremona Musica International Exhibitions si potranno trovare anche violini, viole e violoncelli – ribattezzati Stradivari 2.0 – costruiti seguendo il processo di infusione sottovuoto, una tecnica derivata dall’aviazione e dall’industria aerospaziale.

In fibra di carbonio e ghisa è anche il Bogányi Piano, pianoforte le cui superfici nero lucide modellate in un gioco di curvature fluttuanti hanno ispirato negli addetti ai lavori il soprannome di “bat piano”. Quello progettato dal pianista ungherese vincitore del Premio Kossuth Gergely Bogányi è uno strumento rivoluzionario per concept, design e peculiarità acustiche: i 90 tasti in luogo dei tradizionali 88, la gamba centrale che funge da deflettore per indirizzare il suono verso gli ascoltatori e il telaio aperto appositamente pensato per facilitare il passaggio del suono sono alcune delle sue caratteristiche principali.

DALL’ANTICA COREA IL GAYAGEUM. Tra gli strumenti protagonisti a Cremona Musica International Exhibitions non mancherà di attirare l’attenzione il gayageum, strumento con dodici corde di seta (ognuna delle quali simboleggia un mese dell’anno) che sarà protagonista assoluto della performance (venerdì 30 settembre alle 11.30) del Goryeong-gun Gayageum Ensemble, composto da nove elementi. Il gayageum è stato sviluppato in Corea intorno al 510 a.C. da Wu Ruk su ordine di re Gasil.

LE MOSTRE DI CHITARRE: MANOUCHE STYLE E POP-ART. Per gli appassionati di chitarre, Cremona Musica International Exhibitions allestisce due mostre speciali: l’una è dedicata agli strumenti gipsy jazz che – sotto l’egida del grande Django Reinhardt – diedero avvio allo stile manouche, mentre l’altra raccoglie alcune delle creazioni realizzate da Wandrè, liutaio amato (tra gli altri) da Bob Dylan, Mina, Francesco Guccini e Adriano Celentano; Wandrè creò strumenti dalle forme particolari, sghembe, nati dalla contaminazione fra arte e design: sculture musicali da suonare.

I GRANDI ARTISTI E L’ENFANT PRODIGE. Cremona Musica International Exhibitions è anche palcoscenico d’eccezione per artisti internazionali di primo piano: nell’arco dei tre giorni si esibiranno, tra gli altri, il grande violinista Shlomo Mintz (che suonerà il mitico ‘Vesuvius’ di Stradivari custodito al Museo del Violino), il leggendario flautista Maxence Larrieu, la celebre violinista Francesca Dego e poi ancora il violoncellista Enrico Dindo, il clarinettista Corrado Giuffredi, il pianista Maurizio Maglini, il sassofonista jazz Chris Collins e molti altri ancora.
Tra le stelle di Cremona Musica International Exhibitions brilla anche il talento dell’enfant prodige del violino Clarissa Bevilacqua, appena 15enne, che in coda alla conferenza stampa ha eseguito sulllo storico violino cremonese firmato da Giuseppe Guarneri una manciata di brani tra cui uno strepitoso Capriccio di Paganini.

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