Band Of Horses, unica data italiana: 27 agosto Todays Festival


La band di Seattle capace di aggiornare tutto il dna del rock della tradizione nordamericana, arriva a Torino in una unica data italiana per presentare oltre ai successi dei precedenti lavori l’ultimo acclamato album “Why Are You OK”, pubblicato da Interscope/Caroline International nel 2016.

In passato Ben Bridwell, fondatore e leader dei Band Of Horses, sarebbe letteralmente scappato di casa per comporre, rinchiudendosi in un luogo isolato o in una località remota, per uscirne dopo diversi mesi con nuove canzoni da lavorare con la sua band.

Questa volta invece Ben è rimasto a scrivere nell’atmosfera casalinga vicino alla moglie e alle quattro figlie, permettendo alle sue esperienze quotidiane e personali di entrare nel processo di composizione.

Così è nato “Why Are You OK”, quinto album della band originaria di Seattle, ma di stanza in Carolina del Sud, un album che lancia dei KO a colpi di melodia.

Durante la lavorazione del disco inoltre è accaduto qualcosa che ha profondamente influenzato il risultato…mentre Bridwell e soci -Tyler Ramsey, Ryan Monroe, Creighton Barrett e Bill Reynolds- si trovavano nel South Carolina con Jason Lytle (Grandaddy) per lavorare al nuovo album, un giorno durante un momento cruciale del processo di registrazione, il telefono di Ben è squillato: era Rick Rubin, da Rolling Stone definito il “produttore più importante degli ultimi 30 anni” (Johnny Cash, Red Hot Chili Peppers, Audioslave, Tom Petty, Metallica, Danzig, Slayer, Public Enemy, Beastie Boys, The Cult, Weezer…) che aveva ascoltato casualmente una canzone dei Band of Horses alla radio mentre si trovava alla guida della sua auto, innamorandosene. Senza entrare nei dettagli, quella chiamata è stata esattamente la spinta finale che le canzoni di Bridwell necessitavano nel loro viaggio dal concepimento all’uscita.

Il risultato di quel lungo lavoro è il quinto album in studio dei Band of Horses, “Why Are You OK”, un album che fa tesoro delle loro passate esperienze ed allo stesso tempo mantiene alta quella emotività trasmessa dalle loro migliori canzoni, un album con cui il gruppo Usa torna a ottimi livelli compositivi. Creando mondi popolati da uno strano, ma reale, cast di personaggi di Charleston, città natale di Bridwell, le canzoni di “Why Are You OK” combinano sentimenti universali con il talento per la narrazione di Bridwell, il tutto avvolto in lussureggianti trame melodiche che sono state a lungo la base del suono dei Band Of Horses. Folk, rock, indie, country, southern, persino un pizzico di soul bianco, il “bearded rock” dei Band Of Horses è ricco di sfumature e riesce a creare in modo credibile, con semplicità e sincerità, dei collegamenti spazio-temporali tra epoche musicali differenti, miscelando un’attitudine grezza e istintiva, probabile eredità del grunge, ad una sapiente e fruttuosa ricerca della melodia. “Why Are You OK” si mantiene su livelli elevatissimi di assuefazione, merito delle grandi capacità vocali/interpretative di Bridwell e di ottimi arrangiamenti orecchiabili ma di classe, un’ebordante esplosione rock!

L’album è stato prodotto da Jason Lytle, con Rick Rubin come produttore esecutivo e mixato dal mostro sacro Dave Fridmann e include la collaborazione con J. Mascis dei Dinosaur Jr. nel brano In a Drawer. Sin dagli esordi nel 2006 con il loro primo LP “Everything All The Time” pubblicato della casa discografica americana Sub Pop, i Band of Horses si sono affermati come un pilastro dell’Indie Rock e nell’arco di un decennio hanno realizzato quattro bellissimi album, tra cui il nominato ai Grammy Award come “miglior album di musica alternative” Infinite Arms e Mirage Rock, prodotto dal leggendario Glyn Johns. Vincitori del Music Award for International Album of the Year, le loro canzoni sono state utilizzate in diversi film e note serie televisive di successo.

Fondata e guidata dal cantante e compositore Ben Bridwell, la band di stanza in South Carolina ci ha regalato negli anni molti singoli indimenticabili, come “No One’s Gonna Love You” e “The Funeral”, inserito da Pitchfork tra le migliori canzoni degli anni 2000, ed ha girato il mondo più volte con tour da headliner e dividendo il palco con mostri sacri del rock come Pearl Jam e Neil Young, già annunciati tra gli headliner dei più importanti festival europei come Frequency, Way Out West, Pukkelpop, End Of The Road, arrivano a TODAYS Festival per una UNICA DATA ITALIANA.

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