A Milano la mostra Leonardo scultore – Horse and Rider


Leonardo da Vinci torna a Milano con una straordinaria opera scultorea proposta per la prima volta al pubblico italiano in una mostra inedita che aprirà al pubblico a Milano il prossimo 25 novembre (24 novembre inaugurazione e preview stampa), presso il Palazzo delle Stelline, in corso Magenta 63, nella sede dell’Institut Francais.

La mostra, intitolata “LEONARDO SCULTORE – HORSE AND RIDER”, ruota intorno all’opera Horse and Rider, una scultura di straordinaria rilevanza internazionale, esposta con un ampio corredo di materiali (stampi, libri, illustrazioni) e un corposo materiale didascalico multimediale bilingue (italiano/inglese). Accanto a quest’opera, il pubblico potrà ammirare anche una seconda scultura del genio fiorentino, la Testicciola di terra, che presenta elementi comuni alla prima: entrambi i lavori provengono da collezioni private, non sono mai stati esposti in Italia, e portano una particolare firma di Leonardo: una L maiuscola e una V rovesciata, sigla ideata dal Vinciano, riscontrata su un foglio del Codice Ashburnam.

L’opera Horse and Rider torna dunque a casa, esposta in uno dei perimetri cittadini più frequentati da Leonardo durante il suo soggiorno milanese: il maestro lavorava assiduamente al cantiere del Cenacolo e, nel tempo libero, attraversava la strada per raggiungere la Casa degli Atellani, confinante con l’attuale Palazzo delle Stelline, dove si rilassava passeggiando tra i filari della vigna donatagli da Ludovico il Moro nel 1498. La stessa vigna poi confiscatagli dal Re di Francia nel 1502 e infine restituitagli, nel 1507, dal Governatore francese Charles D’Amboise, suo amico ed estimatore, al quale è dedicata l’opera scultorea Horse and Rider, che ritrae il Governatore fiero e altero in sella al suo destriero.

Horse and Rider
Si tratta di un bronzo realizzato dal modello in cera di Leonardo, che raffigura il Governatore francese di Milano Charles d’Amboise a cavallo, effettuato dal maestro fra il 1508 e il 1511, dopo che aveva già eseguito una sontuosa villa a Milano per lo stesso d’Amboise. Horse and Rider è un autentico capolavoro, non solo perché portatore di grande espressività, forza realistica e naturalezza, dovute alle profonde conoscenze anatomiche, umane e naturalistiche del Vinciano, ma anche perché è l’unico modello di monumento equestre di Leonardo giunto fino a noi. L’opera è stata attribuita nel 1985 dal prof. Carlo Pedretti, il più autorevole esperto al mondo di studi su Leonardo da Vinci.

Testicciola di terra
La scultura raffigura il giovane Salaì, allievo e compagno di Leonardo, nei panni di un giovanissimo Giudeo o volto di Cristo fanciullo, anch’essa siglata di proprio pugno dal maestro. Si tratta, anche in questo caso, di un’opera straordinaria e di grande fascino, realizzata verso la fine del XV secolo (1497-99). La scultura è già stata oggetto di una pubblicazione monografica presentata lo scorso anno, proprio a Milano, alla vigilia di Expo 2015, da Ernesto Solari, studioso del Vinciano.

L’esposizione presenta dunque due opere di grande fascino e bellezza che hanno permesso di scoprire e conoscere un nuovo mistero legato, con molta probabilità, a tutta l’opera scultorea di Leonardo. Un mistero svelato oggi, nel corso di una conferenza stampa, dal prof. Ernesto Solari, curatore della mostra e autore di uno studio, appena pubblicato, che comprende contributi e testimonianze relative alla storia e alle vicende del monumento Horse and Rider, rivelando il legame segreto che unisce quest’opera ad altre probabili realizzazioni plastiche del genio. Si tratta di un approfondito lavoro di ricerca che potrebbe condizionare i prossimi studi e le future attribuzioni di opere plastiche allo stesso Leonardo.

Nel corso della conferenza stampa per la presentazione della mostra, è intervenuto anche lo storico Franco Cardini, che ha tracciato un ritratto di Charles d’Amboise, e ha sottolineato l’importanza del “ritorno” a Milano del Governatore francese, così come lo ha raffigurato Leonardo nell’intento di dare lustro a questo grande personaggio della storia rinascimentale milanese.
LEONARDO SCULTORE – HORSE AND RIDER
Institut Francais, Palazzo delle Stelline, corso Magenta 63, Milano
25 novembre – 23 dicembre 2016
Orari di apertura: martedì-domenica, 10-19

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Un commento

  1. Il legame più sorprendente, ma non l’unico, che collega la Sindone di Torino con le opere pittoriche di Leonardo da Vinci, è nella somiglianza del volto contenuto nell’immagine della ferita al costato della Sindone, con il volto urlante del guerriero centrale della Battaglia di Anghiari di Leonardo realizzata a Firenze a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento. Capolavoro conosciuto tramite riproduzioni e copie. Sebbene l’immagine della ferita al costato sembri sempre leggermente differente nelle varie riproduzioni fotografiche, un po’ come l’Autoritratto di Leonardo, anch’esso custodito a Torino. Riprodotta, includendo anche parte dello spazio alla sua destra e sinistra, mostra caratteristiche comuni con il guerriero centrale con il berretto rosso ripreso ad esempio dalla Tavola Doria che riproduce della Battaglia di Leonardo, la Lotta per lo stendardo. Naso pronunciato, bocca spalancata, il labbro superiore quasi attaccato al naso. Fa quasi più paura il volto contenuto nella ferita al costato della Sindone, che il guerriero con il copricapo rosso, come appare nelle varie copie della Battaglia. Il legame non sarebbe solo di tipo figurativo, (la somiglianza dei due volti), ma anche di tipo funzionale. Giacché la ferita al costato a Gesù fu procurata da una lancia da parte di un soldato (Vangelo di Giovanni 10,34). Mentre nella Battaglia di Anghiari, la Lotta per lo stendardo verte attorno al possesso di una lancia. Inoltre mentre nel violento furore parossistico della Battaglia di Leonardo assistiamo al mutarsi degli uomini in cavalli e viceversa. La guerra rende l’uomo una bestia. La Sindone invece indicherebbe la trasfigurazione gloriosa di Gesù. Ma i geni hanno un volto somigliante, un intelligenza simile e producono opere analoghe. Gesù volto e modello archetipo del genio. L’immagine della ferita al costato è la “prova” della presenza attuale della Battaglia di Anghiari, dietro gli affreschi del Vasari a Firenze, nel salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Cfr. ebook/kindle. La Sindone di Torino e le opere di Leonardo da Vinci: analisi iconografica comparata.