Sciopero: oggi caos nelle città a rischio trasporti, scuola e sanità


Trasporti locali e nazionali, scuola, sanità, uffici pubblici: venerdì 21 ottobre, in questi settori si potrebbero registrare dei disagi a causa dello sciopero generale nazionale di 24 ore. Sono interessati sia i lavoratori del settore pubblico sia di quello privato. Potrebbe essere una giornata nera specialmente per chi deve viaggiare o spostarsi in città: a rischio bus e altri mezzi di superficie, metropolitane, treni, aerei, navi. Ma a paralizzare le città potrebbe essere anche lo stop dei servizi pubblici, dagli uffici comunali alla sanità, dalla scuola alla pubblica amministrazione. Ad incrociare le braccia potrebbero essere, tra gli altri, insegnanti, personale scolastico e medico, operatori ecologici, vigili urbani, lavoratori Anas, dipendenti degli enti locali, dei ministeri e delle agenzie fiscali, impiegati Inps, Inail, Inpdap, Aci.

Le ragioni dello sciopero – A proclamare l’agitazione è stato il sindacato Usb, a cui si sono uniti anche l’Usi e l’Unicobas. Lo sciopero “generale di tutte le categorie pubbliche e private”, hanno spiegato, è per protestare “contro le politiche economiche del governo Renzi dettate dalla Ue”, contro la riforma scolastica della “Buona scuola” e il sistema previdenziale regolato dalla legge Fornero, “per la difesa e l’attuazione della Costituzione e il No al Referendum”. In diverse città sono previsti manifestazioni e presidi. L’appuntamento principale è a Roma, in piazza San Giovanni, dove verrà anche ricordato Abd Elsalam, l’operaio morto a Piacenza lo scorso 14 settembre. Tra cortei, dibattiti e musica, si andrà avanti fino al giorno dopo, il 22 ottobre, quando, nella stessa piazza, si terrà il “No Renzi Day” (a favore del “No” al referendum).

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