Graziella Chiarcossi Cerami

Graziella Chiarcossi Cerami ospite d’eccezione dell’ Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini


Entrare nell’officina di un grande autore, analizzarne i documenti attraverso il vissuto e l’esperienza di chi gli è stato sempre accanto. Questo lo spirito di “Raccontare Pasolini”, l’incontro gratuito che domani 14 marzo alle ore 19 Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini dedicherà al grande intellettuale da cui prende il nome, per rappresentare quella vocazione all’interdisciplinarietà, alla curiosità e alla sperimentazione – coltivate sempre con onestà e spirito libero – che ne rappresentano le fondamenta.

Ospite d’eccezione Graziella Chiarcossi Cerami che, in continuità con il rapporto culturale e familiare che ha avuto con Pier Paolo Pasolini, cura da quarant’anni l’opera del Poeta e la conservazione, catalogazione e studio del suo Archivio privato.

Officina Pasolini, hub culturale nel cuore di Roma e innovativo progetto di alta formazione del teatro, della canzone e del multimediale guidato rispettivamente da Massimo Venturiello, Tosca e Simona Banchi, attingerà dunque ai documenti originali di Pier Paolo Pasolini, depositati all’Archivio contemporaneo A. Bonsanti del Gabinetto Vieusseux di Firenze. Graziella Chiarcossi Cerami sarà la protagonista di questa serata, costruendo un percorso per immagini che attraverso l’analisi de La Ricotta (1963), Sopraluoghi in Palestina per il Vangelo Secondo Matteo (1965), Il Vangelo secondo Matteo (1964), e la visione di una scelta di sequenze, racconti la storia dei tre film e del loro autore, in anni particolarmente importanti anche per il nostro Paese.

«Siamo felici e onorati che Graziella Chiarcossi abbia voluto organizzare insieme a noi questo incontro – spiega la coordinatrice della Sezione Canzone Tosca – sappiamo che è molto attenta nello scegliere le situazioni in cui parlare pubblicamente di Pasolini, e anche per questo siamo molto orgogliosi di poter proporre questo appuntamento. Sarà un momento di studio e di confronto, in cui i materiali analizzati saranno solo un punto di partenza per una discussione più ampia sulla produzione pasoliniana anche in rapporto alla storia italiana».

Gli appuntamenti di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini proseguono con “Cantautori in Officina”, il concerto dei giovani cantautori della sezione canzone, a cura di Piero Fabrizi: il 15 e il 22 marzo Carlo Valente, Giulia Olivari, Mario Vetere, Natascia Vittori, Francesco Anselmo, Naelia, Gabriella Martinelli, Elisa Massara, Drugo e il complesso di Napoleone, Andrea Norzi si alterneranno sul palco proponendo al pubblico alcuni brani inediti, frutto del lavoro di questo primo anno ad Officina Pasolini. Tre mini set di canzoni nate da un’intensa collaborazione e un assiduo confronto fra i cantautori del Laboratorio, che confermano la vocazione dell’Officina delle Arti a luogo di incontro, discussione e creazione musicale.

Due serate organizzate nel mese dedicato all’arte indipendente proprio per sottolineare la grande importanza che ha il momento della sperimentazione per la crescita di ogni artista: «oggi più di ieri – commenta Tosca, – perché per i giovani, circondati costantemente da una musica omologata e omologante è diventato difficile intuire quale sia la strada giusta da intraprendere. Nostro compito è quello di passare oltre al Know how, anche gli strumenti corretti per aiutarli ad essere autonomi e indipendenti».

I concerti sono pensati anche in vista dello spettacolo finale di giugno che chiuderà il percorso di perfezionamento artistico di questo biennio e che sarà portato in tour. «L’intento – continua Tosca – è anche quello di riappropriarsi della sacralità del live, che rappresenta il futuro e permette di contrastare quella che io chiamo la musica di ‘plastica’, piatta e di poco valore. In questa operazione il confronto con il pubblico è indispensabile perché aiuta a eliminare tutti quei filtri e quelle sovrastrutture che rendono appunto la musica finta e senz’anima. Mi piace pensare ad Officina Pasolini anche attraverso la bella immagine con cui il giornalista Daniele Sidonio ha recensito la nostra partecipazione alla scorsa Festa della Musica di Mantova: “Cantautori e cantautrici, interpreti e menestrelli: è come una busta di caramelle, è gustoso chiudere gli occhi, pescare a mano aperta e sorprendersi per la varietà di generi inanellata sul palco”».

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