Unici in Tour. Nek in concerto al Teatro Verdi di Firenze


Dopo la data zero a Cascina, Nek torna a calcare le scene toscane, e stavolta ad aprire le porte al suo “Unici in Tour” è il Teatro Verdi di Firenze, venerdì 12 maggio (ore 20,45 – biglietti posti numerati da 30,43 a 53,91 euro; – prevendite www.teatroverdionline.it tel. 055.212320; www.boxofficetoscana.it tel. 055 210804; www.ticketone.it tel. 892 101 – info tel. 055.667566 – 055.212320; www.fepgroup.it – www.bitconcerti.it – www.teatroverdionline.it).

Con la sua straordinaria energia, Nek regalerà al pubblico le note degli indimenticabili successi dei suoi 25 anni di carriera, fino alle hit degli anni più recenti e ai brani del suo nuovo album “Unici”, per una scaletta che si annuncia imperdibile.

Nek sarà accompagnato dalla sua band: Emiliano Fantuzzi (chitarra, tastiere e programmazioni), Luciano Galloni (batteria), Chicco Gussoni (chitarra) e Lorenzo Poli (basso).

A 20 anni dal successo di “Laura non c’è” (1997), che lo ha fatto debuttare nel mercato latino, consacrandolo come un artista di fama internazionale con dieci milioni di dischi venduti nel mondo, Nek ha appena pubblicato in Spagna, Usa e America Latina il singolo “Unicos” (versione in spagnolo di “Unici”) che anticipa la pubblicazione dell’album nei Paesi Latini, prevista per giugno 2017.

Intanto in radio e sul web imperversa “Freud”: il nuovo singolo cantato in duetto con J–Ax arriva dopo i successi di “Differente”, tra i brani più trasmessi dalle radio italiane, e le hit degli scorsi mesi “Uno di questi giorni” e la title track “Unici”, il brano che dà titolo all’ultimo album uscito lo scorso autunno e certificato Platino per le vendite.

In poco più di un mese Il video di “Freud” ha raggiunto oltre 1.400.000 visualizzazioni: una clip – diretta da The Astronauts – in cui Nek torna a mettersi in gioco in un video carico di ironia: il giovane protagonista si trova in un’austera biblioteca dove accadono strane cose, tra realtà e immaginazione, e Filippo e J-Ax cominciano ad apparire ovunque e ad assumere le sembianze di altri, diventando co-protagonisti e complici di un surreale e divertente loop psicologico.

“Unici” (Warner Music), uscito in Italia lo scorso autunno ed entrato subito ai vertici delle classifiche (certificato Platino per le vendite) è il 13° album di inediti dell’artista. Tra i tanti impegni live delle prossime settimane impossibile non ricordare quello del 21 maggio: per la prima volta nella sua carriera, Nek calcherà il palco dell’Arena di Verona per l’atteso concerto evento “Nek in Arena”.

Unici in Tour è organizzato da F&P Group.

NEK – UNICI – Una miscela di melodia ed energia: questo è “Unici”, che esce a quasi due anni da ‘Prima di parlare’, dopo 25 anni di carriera discografica in tutto il mondo e 30 da musicista. Undici brani, undici paesaggi emotivi. Con un utilizzo ancora più maturo, ma non meno corposo, dell’elettronica, sull’onda di quel ‘Fatti avanti amore’ arrivato secondo al Festival di Sanremo del 2015. “Ho sempre cercato di essere al passo con i tempi e di evolvere senza tradire le mie radici e le mie passioni”, dice lui. E ‘Unici’ è una sorta di biglietto da visita di chi è oggi Filippo Neviani in arte Nek, che ha saputo creare una cifra musicale “unica”, mai prevedibile. Prodotto da Nek con il poliedrico Luca Chiaravalli e poi masterizzato a Miami da Antonio Baglio, ‘Unici’ si snoda tra elaborata costruzione armonica, complessi intrecci strumentali e linee melodiche che rimangono impressi già al primo ascolto. Su tutto, naturalmente, c’è la firma anche musicale di Nek che in studio di registrazione diventa un polistrumentista curioso e inarrestabile. “E’ una necessità personale, io in fondo sono anche un musicista”. Stavolta suona chitarre, basso (che, non dimentichiamolo, è il suo primo strumento), batteria e piano, regalando alle esecuzioni un’innegabile omogeneità di suono e di stile. Il primo singolo ‘Uno di questi giorni’ è stato una hit dell’estate 2016 finché a settembre non è arrivato il secondo singolo ‘Unici’ che si è subito piazzato tra i brani più trasmessi in radio. “Una definizione per questo album? Direi “Filippo in continua mutazione””. Una evoluzione inarrestabile che stavolta, canzone dopo canzone, arrangiamento dopo arrangiamento, testo dopo testo, esplora il concetto di “vita” in tutte le sue declinazioni personali ed emotive, dal desiderio di evasione in ‘Uno di questi giorni’ fino all’irresistibile ironia “esistenziale” di ‘Freud’ con il featuring di J Ax, dalla non scontata disamina dei valori in “Questo so di me” alle metafore de “La mia terra”. “Non è un concept album ma un viaggio pieno di energia dentro le sfaccettature della vita che rendono tutti noi unici, proprio come la parola slogan che dà il titolo a questo disco” annuncia lui. Insomma, “la mia energia mi accompagna sempre” spiega, riassumendo in poche parole il suo biglietto da visita per questa nuova avventura.
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