Giovedì 22 febbraio sindaci e sindache si incontrano al Parlamento europeo per discutere i progressi e i prossimi passi nella lotta al cambiamento climatico.
Il Patto dei sindaci per il clima e l’energia, un’iniziativa europea che unisce più di 7.700 città e paesi nell’obiettivo comune di ridurre le emissione di gas serra e reagire al cambiamento climatico, festeggia i suoi primi dieci anni.
Grazie a dei piani di azione locali, migliaia di amministrazioni comunali stanno contribuendo a raggiungere l’obiettivo UE di ridurre le emissione di CO2 di almeno il 20% entro il 2020 e del 40% entro il 2030 (rispetto ai valori del 1990).
Ora questi rappresentanti locali si incontrano a Bruxelles al Parlamento europeo per discutere di come migliorare l’efficienza energetica degli edifici, dei trasporti e dell’illuminazione, di come usare al meglio le energie rinnovabili e di come adattarsi con successo ai cambiamenti climatici.
I sindaci e le sindache troveranno diverse personalità europee ad accoglierli: il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il Presidente del Comitato delle regioni Karl-Heinz Lambertz, il vice-Presidente della Commissione europea Maroš Šefčovič, il Commissario per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete e il Commissario per la ricerca, la scienza e l’innovazione Carlos Moedas.
Più del 70% degli europei vive in zone urbane. Alle zone urbane dobbiamo circa l’80% dell’energia usata nell’UE e l’80% delle emissioni di anidride carbonica (CO2). Le città sono causa ma anche le prime vittime dei cambiamenti climatici, quando si trovano ad affrontare ondate di calore, inondazioni o precipitazioni di intensità estrema.
Gli sforzi dell’Europa per tagliare le emissioni di gas serra – Ci sono attualmente tre progetti di legge in discussione per il raggiungimento degli impegni presi dall’UE con gli accordi di Parigi sul clima. Uno è la revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE, che si occupa delle emissioni dell’industria. Il secondo è il regolamento sulla condivisione degli sforzi (il cosiddetto “effort sharing”). Il terzo è la LULUFC, il regolamento sull’uso del suolo, cambiamenti di uso del suolo e silvicoltura.
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