E’ urgente una norma di tutela in favore di questa categoria all’interno del Decreto Semplificazioni che sarà portato in votazione in aula al Senato a partire da oggi.
Dopo la chiusura, avvenuta alcune settimane fa, del glorioso e prestigioso teatro Politeama di Viareggio, dove si sono esibiti nei suoi 150 anni di vita i più autorevoli artisti italiani, da Pirandello a Puccini, in queste ore ha cessato l’attività l’ennesima struttura per i canoni pertinenziali: il ristorante “L’Ancora” uno dei più famosi sul lungomare di Bari.
Dava lavoro a 10 persone tra titolari e collaboratori. Purtroppo è l’ultimo di una lunga serie.
Solo a Bari: dal ristorante “Da Tommaso” (preferito da Pertini quando veniva nel capoluogo pugliese), al “Il Galeone dal Barca”, al “Mitili Adriatica” e molti altri ancora.
Ci chiediamo cos’altro deve accadere per rendere chiaro al Governo e al Parlamento che deve risolvere immediatamente questa clamorosa ingiustizia di canoni esosi e insostenibili per la parte più debole e indifesa della balneazione attrezzata italiana, commenta Antonio Capacchione, presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio.
A quante altre chiusure di aziende dobbiamo assistere per poter, almeno, ottenere un provvedimento cautelare nelle more di una doverosa revisione dei canoni demaniali?
Ci auguriamo, e continuiamo a sperare anche in queste ore – conclude Capacchione – che il Governo e il Parlamento, con il senso di responsabilità richiesto dalla loro alta funzione, inseriscano una norma di tutela in favore dei pertinenziali all’interno del Decreto Semplificazioni che sarà portato in votazione in aula al Senato a partire da oggi.
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