Giardini di Mirò: al via il tour estivo dell’ultimo album “Different Times”


Dopo il grande successo del tour invernale che ha attraversato l’Italia arrivando fino in Svizzera e Spagna, i Giardini di Mirò, vera a propria leggenda della musica indipendente italiana, tornano con una serie di imperdibili concerti estivi per portare dal vivo il loro ultimo disco “Different Times”. Queste le prime date: si comincia domenica 26 maggio al Je T’Aime Festival di Padova, per poi proseguire domenica 2 giugno alla Festa del Racconto di Soliera (MO) e martedì 11 giugno al Biografilm di Bologna.

Si aggiunge poi una nuova data al minitour insieme ai Massimo Volume, altro gruppo icona della scena indipendente: oltre ai live già annunciati del martedì 25 giugno al Teatro Romano di Verona, mercoledì 26 giugno al Castello Sforzesco di Milano e domenica 7 luglio a Villa Ada a Roma, le due band suoneranno anche il venerdì 12 luglio alla Mole Vanvitelliana di Ancona.
I Giardini di Mirò saranno ancora in concerto sabato 27 luglio al festival Poietika a Sepino (CB).

“Different Times”, uscito il 30 novembre 2018 per 42 Records, arriva dopo un’attesa lunga per una band dalla discografia sterminata, ma che nonostante gli LP, gli EP, le colonne sonore e le sonorizzazioni di film muti, non presentava un lavoro di inediti dal lontano 2012, con “Good Luck”.
L’album è un ritorno in grande stile, che mantiene solidi legami con il passato ma proietta i Giardini di Mirò ulteriormente in avanti, verso un futuro luminoso e ancora da scrivere, anche grazie alla rinnovata collaborazione con Giacomo Fiorenza, lo stesso produttore con cui avevano realizzato i primi due album “Rise and Fall of Academic Drifting” e ”Punk… Not Diet!”, che da subito li avevano consacrati tra gli imprescindibili degli anni Zero.
Due anni di lavoro, la solita attenzione maniacale per i suoni, per ogni minima variazione, per ogni singolo dettaglio, il tutto finalizzato a ricreare quel mood oscillante tra post rock, psichedelia ed elettronica che da sempre rende i dischi dei Giardini di Mirò delle vere e proprie esperienze sonore, dei viaggi musicali che ogni tanto si mantengono su eccentriche forme canzoni, altre volte deragliano verso le direzioni più disparate.
Esattamente come per la title track: nove minuti in cui i Giardini di Mirò hanno voluto mostrare a tutti di essere più in forma che mai, più focalizzati che mai, sempre pronti a ipnotizzare le orecchie e a incendiare i palchi italiani ed europei come fanno da almeno vent’anni. Ma in “Different Times” c’è molto di più, ci sono nove brani incredibilmente densi e 50 minuti di musica, ci sono collaborazioni prestigiose, come quelle con Adele Nigro di Any Other in “Don’t Lie”, Robin Proper-Sheppard dei Sophia in “Hold On”, Glen Johnson dei Piano Magic in “Failed to Chart” e Daniel O’Sullivan nella finale “Fieldnotes”, c’è una compattezza liquida che in tanti negli anni hanno provato a replicare, ma che praticamente nessuno ha saputo eguagliare. Ci sono i cambiamenti di questi vent’anni: “Different Times” vuole essere anche una riflessione sulla durata del tempo. Senza dare particolari giudizi, solo accettandone le regole e le sue conseguenze, con lo sguardo che si muove verso altre parti del mondo, su altre centralità, mentre inevitabilmente cambiano la geografia e l’importanza delle cose. Anche per questo lo scatto di copertina, ad opera di Simone Mizzotti, mostra un campetto da calcio sperso in una periferia qualunque. Solo che quella periferia è in Cina. Ma dalla Cina si torna irrimediabilmente a casa, e allora ecco che le esperienze e le metamorfosi dei Giardini di Mirò, l’equilibrio tra il nucleo storico e i nuovi arrivati che negli anni hanno influenzato il percorso della band rendendolo sempre originale e mai uguale a se stesso, vengono raccontate anche nel libro omonimo (scritto da Marco Braggion e con la prefazione di Carlo Pastore), uscito il 29 novembre, giorno prima della release, per Crac Edizioni.

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