Daniele Silvestri torna in radio con “A bocca chiusa”. Il brano, con cui il musicista partecipa alla prossima edizione del Festival di Sanremo dove torna a sei anni di distanza dal successo clamoroso de “La paranza”, è una fotografia in “bianco e nero” di una situazione amaramente attuale. È la voce disincantata eppure ancora non vinta del disagio e del malcontento sociale che invadono le piazze italiane ed europee in questi anni.
“Fatece largo che… passa domani, che adesso non si può/ oggi non apro, perché sciopererò/ e andremo in strada co’ tutti gli striscioni/ a fare come sempre la figura dei fregnoni/ a me de questo sai, non me ne importa niente/ io oggi canto in mezzo all’altra gente/ perché ce credo o forse per decenza/ ché partecipazione certo è libertà ma è pure resistenza”: recita il testo del brano che musicalmente è costruito su una voce e un pianoforte con echi di orchestra e che, in definitiva, è anche una canzone d’amore. Ma di un amore consapevole, maturo, e quindi disincantato, per la vita e per l’impegno. A contribuire alla creazione di un’atmosfera senza tempo, sia in senso cronologico che ritmico, l’uso del romanesco, naturalmente teatrale.
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