Atlantico Tour, Marco Mengoni al Mandela Forum di Firenze


Sbarca martedì 19 novembre al Mandela Forum di Firenze (ore 21) la seconda parte dell’Atlantico Tour di Marco Mengoni, che dopo i palasport italiani porterà il suo show in mezza Europa.

Sono ancora disponibili biglietti – posti numerati da 46 a 59,80 euro; parterre in piedi 41,40 euro – nei punti vendita di Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita tel. 055.210804) e online su www.ticketone.it.

Nel live, cresciuto ed evoluto nella scaletta e nei contenuti, non possono mancare i nuovi brani di “Atlantico On Tour”, il nuovo progetto discografico uscito in ottobre che ha debuttato al primo posto della classifica iTunes. L’album è composto da un doppio CD con 3 brani inediti, tra cui il singolo Duemila Volte che ne ha anticipato la release, l’album doppio platino “Atlantico”, che ha raggiunto oltre 80 milioni di stream, e 19 tracce dal vivo registrate durante il tour sold out in Italia ed Europa.

PRESHOW_ Un live emozionante in chiave acustica, solo voce, tastiera e chitarra: Marco seduto su uno sgabello, illuminato dalle luci del palazzetto incanta i fan con “1000 Lire”, “Duemila Volte” e I Got The Fear. Un’esperienza unica e indimenticabile per tutti i possessori del biglietto che hanno acquistato la copia fisica di “Atlantico On Tour”.

LO SHOW_Uno spettacolo di quasi due ore sviluppato con Claudio Santucci per Giò Forma, che già ha collaborato con Marco al precedente tour. Il concerto è diviso in tre parti: nella prima prevale il bianco e nero ad evidenziare anche la linearità del palco. Nella seconda i colori invadono la scena e, in un crescendo, si arriva alla totalità dello show del terzo blocco. Sono tre anche i livelli che costituiscono la scena: un fondale industriale che delimita la scatola scenica, un vero e proprio muro di ferro e lamiera, da 7 tonnellate di peso, customizzato con barre led, a cui si sovrappone uno schermo trasparentead altissima risoluzione (16 x 7 mt), senza cablaggi a vistae realizzato su misura per questo show, in grado di scomparire completamente all’occorrenza e il kabuki sul proscenio che inizialmente cela l’intero impianto scenico.
Le luci, curate da Jordan Babev, già collaboratore di Phoenix ed Editors, seguono il ritmo dello show e incorniciano la scena movimentata da 150 motori. Sono 500 i corpi luminosi e 12 le sorgenti laser di ultimissima generazione realizzati per l’occasione negli USA.

Dichiara Marco Mengoni: “Sono un assiduo frequentatore di concerti; per me seguire la crescita della dimensione del live non è solo un dovere, ma sempre un vero piacere. Anni fa rimasi folgorato da uno show dei Talking Heads, forse nasce proprio da lì il mio desiderio di creare uno show che si trasforma”.

LA BAND_ Sul palco con Marco Mengoni, che ha curato anche gli arrangiamenti, un gruppo di straordinari musicisti con la direzione musicale di Christian Rigano (piano e tastiere): Giovanni Pallotti (basso), Peter Cornacchia (chitarre), Davide Sollazzi (batteria), Massimo Colagiovanni (chitarre), Leonardo Di Angilla (percussioni) e, ai cori, Barbari Comi, Moris Pradella (anche chitarra) e Yvonne Park. Gli arrangiamenti vocali sono di Marco Mengoni.

PRIMA PARTE_ Si comincia con uno speciale arrangiamento di “Muhammad Alì”, una sorta di canto tribale che incita il pubblico, si parte! I coristi danno il via allo show celati dal kabuki dove appare la celebre frase di Muhammad Alì, “l’ll show you how great I am”.
A sorpresa all’estremo della passerella, circondato al pubblico, appare Mengoni elegantissimo. Tre sono anche i cambi dello show, realizzati esclusivamente per Marco da Giorgio Armani, che firma anche gli abiti della band e le speciali tute indossate dai tecnici che lavorano allo show.
Ed è durante “Voglio” che viene svelato il palco: i musicisti e i coristi sono in controluce, in scena solo due trabattelli. Su “Ti ho voluto bene veramente” una cascata di nebbia crea una sorta di barriera che si fonde con un mare in movimento. In “Un giorno qualunque”, il brano che ha lanciato la sua carriera. Con “Sai che” ed “Everest” lo show decolla. “Pronto a correre” è l’ultimo brano del primo blocco e qui il palco inizia a prendere forma. Appaiono dall’alto tre POD: blocchi luminosi che animano la scenografia di un palco ancora spoglio che, brano dopo brano, si trasformeranno in box estensibili svelando luci e schermi.
Il primo blocco si chiude con un cartone prodotto da Sugo design con la regia di Andrea Gallo e realizzato per Atlantico Tour da Cristian Eduardo Carlos Caipa e Diego Molina. Il cartoon, nato da un’idea di Marco Mengoni, segue il monologo Sei tutto, scritto dallo stesso Mengoni con Alessandra Scotti, già autrice e collaboratrice nel precedente progetto. Nel crescendo del testo il cartone, come lo show, prende colore. La chiusura del monologo, “Sei fatto per il 60 per cento di acqua. Per il 30 dalle persone che ami e per 10 di quello che ti manca”, cede il passo a “La ragione del mondo”, uno dei brani più emozionanti di “Atlantico” e la luce dell’alba apre la nuova fase dello show.

SECONDA PARTE_ Al termine de “La ragione del mondo” entra in scena un tavolo, e Marco invita i suoi coristi a sedersi con lui, raccontando di come nelle sue canzoni l’amore sia sempre centrale. Anche se ai giorni nostri parlarne rende impopolari, perché va più di moda diffondere l’odio, lui sceglie sempre e comunque di cantare questo sentimento. Così l’intro di “Buona vita” si contamina con “Historia de un amor”, sonorità che tanto hanno ispirato Marco nella produzione del nuovo album, e sul ledwall un video celebra la vita, dalla natura alla città metropolitana. Su “Parole in circolo” video di bambini di tutte le etnie accompagnano Marco sottolineando alcune parole chiave del brano. Sono immagini davvero speciali perché realizzate da tutte le persone che lavorano a questo tour: i protagonisti sono infatti i loro figli, fratelli, nipoti. “Proteggiti da me” è introdotto da una bellissima versione di “What the World Needs Now Is Love” di Hal David e Burt Bacharach eseguita da Marco con i suoi coristi: un momento indimenticabile, dove le straordinarie voci dei performer si fondono tra le armonie di una tessitura ricchissima. Il palco si spegne lasciando spazio a questo momento romantico. “Dialogo tra due pazzi” è il brano successivo, nato con mood afro ma che in realtà cela un antico canto calabrese, un omaggio alle sonorità in levare di Graceland, mentre la scena ci regala un cielo africano abbracciato dai colori caldi di un’alba che arriva, Marco osserva in primo piano da una speciale soggettiva come seduto sul bordo di un pozzo dei desideri. L’esplosione visual arriva con le immagini pop fluo di ispirazione latina de “La casa Azul” e lo show vola con il brano dedicato al coraggio di Frida Kahlo. Su “Onde” i laser si impossessano della scena che diventa una scacchiera fatta di luci verde e rosse. Sull’outro i tecnici a vista innalzano la scenografia, sulla quale si arrampicano i musicisti. L’estensione dei POD mostra 9 ulteriori schermi che si srotolano. La seconda parte si avvia alla conclusione con “Amalia”, che ci trasporta sui balconi di un quartiere popolare portoghese/brasiliano tra le luci calde di una jam notturna dove spiccano la voce di Barbara Comi e le percussioni di Leonardo Di Angilla.
Arriva un secondo monologo, sempre firmato Mengoni-Scotti, dove la voce di Marco invita a riflettere su titoli forti dei giornali di tutto il mondo che compaiono sugli schermi. La citazione in apertura è dello scienziato James Dewar “La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre”, il punto di partenza di tutto e allo stesso tempo l’unica soluzione per sopravvivere in questo mondo.“Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.” di Ian McLaren invece chiude il momento di spunto in chiave positiva.

“Ho capito l’importanza dell’uso delle parole già nel precedente tour. I monologhi vogliono essere uno spunto di riflessione per tutte le persone che mi seguono, ma anche e soprattutto per me stesso.- ha dichiarato Mengoni – Corriamo sempre, e credo sia importante di tanto in tanto fermarsi e guardare il mondo che ci circonda”.

TERZA PARTE_ Si riparte con “Guerriero”, uno dei brani più evocativi del repertorio di Marco, dedicato agli eroi moderni: le immagini di diversi salvataggi danno nuovo respiro al testo di uno dei brani che maggiormente ha segnato la sua carriera. È poi la volta di “Calci e Pugni”, uno dei tre inediti di “Atlantico On Tour”, una ballad acustica che racconta le piccole lotte quotidiane contro i mulini a vento. Basso, chitarra, batteria e voce di questo pezzo sono stati registrati in presa diretta e proprio con lo stesso fedele arrangiamento viene portata anche sul palco. Arriva poi l’indimenticabile “L’essenziale”, con Marco al pianoforte per uno speciale momento acustico che introduce il racconto di un episodio per lui molto importante. La consegna delle borracce in alluminio ai bambini delle scuole elementari e medie di Milano per contrastare l’utilizzo di bottigliette di plastica, assieme al sindaco Beppe Sala. Marco ricorda di come durante quell’episodio l’attenzione si fosse soffermata più sui suoi capelli che sul messaggio importante dell’evento. Chiama il buio totale in scena e invita il pubblico a godersi quello che conta davvero, “L’Essenziale”, appunto. È poi la volta della triplo platino “Hola”, anche questa al pianoforte. Su “Esseri umani” Marco è in scena tra fasci di luce blu e bianca, mentre “Credimi ancora” offre una nuova occasione di mash up con Amazing di Kanye West e Pastime Paradise di Stevie Wonder. Lo show chiude con “Io ti aspetto”, successo dell’estate 2017, dove la scenografia raggiunge il suo apice con tutti gli elementi ormai svelati.
Per i bis, una versione riarrangiata de “L’essenziale” riporta il palco al minimalismo iniziale, e poi con una scena delimitata solo da luci e laser “Duemila Volte” chiude lo show che, in poco più di due ore, ha proposto venticinque brani.

“Dopo dieci anni di carriera non è stato facile definire la scaletta. Mi sono affidato all’istinto e ai brani che, più di altri, hanno segnato il viaggio di Atlantico e questo mio fortunato momento artistico.” – ha concluso Mengoni.

IL RIFF DI MARCO MENGONI_ Il 28 ottobre ha debuttato al primo posto della classifica iTunes e Spotify nella categoria “Cultura e Società”il podcast IL RIFF DI MARCO MENGONI, con ospite il Sindaco di Milano Beppe Sala, una chiacchierata a cadenza quindicinale, con personaggi appartenenti ai mondi più svariati, che ruota attorno a un elemento ricorrente nelle vite di ciascuno, esattamente come il riff ritorna e diventa il segno distintivo in una canzone. Nella prima puntata il sindaco ha dialogato con Marco di integrazione, di crescita personale e di ambiente, tema centrale anche in tutta l’attività di Mengoni. L’11 novembre seconda puntata del podcast, con un altro volto milanese molto noto, la giovanissima youtuber e scrittrice Sofia Viscardi.


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