Parlamento Europeo, Pro Vita & Famiglia: “Risoluzione su Intelligenza Artificiale apre la porta alla teoria del gender”


“L’intelligenza artificiale applicata nell’educazione, nella cultura e nel settore audiovisivo solleva questione etiche ed è molto pericolosa. Da una parte ce la propinano come opportunità lavorativa, scolastica ed economica, dall’altra può diventare uno strumento di manipolazione di massa. Prova ne è che il Parlamento Europeo sta lavorando a una preoccupante Risoluzione su questo argomento sulla quale noi lanciamo un allarme. C’è il rischio di percorsi educativi basati sull’indifferentismo sessuale o sulla fluidità di genere” hanno dichiarato il presidente e il vice presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus Toni Brandi e Jacopo Coghe.

“La questione dell’IA (Intelligenza Artificiale) – hanno avvertito Brandi e Coghe – solleva dunque questioni educative, che nell’intervento dell’Onorevole Basso (Commissione IMCO a cui è stato chiesto un parere) sono state giustamente sottolineate. Al punto due della bozza di parere della Commissione IMCO, compare la classica clausola aperta utilizzata da chi vuole aprire la porta alla teoria gender o ad analoghe ideologie. Un inserimento scorretto e fatto tra le righe quasi a voler passare inosservato, il tutto in un momento così delicato per il mondo che sta affrontando la sfida dell’emergenza Coronavirus. Riportiamo qui il passaggio chiave che ci ha convinto a lanciare l’allarme: “È opportuno rivedere le serie di dati utilizzati per addestrare i sistemi di IA onde evitare di rafforzare gli stereotipi di genere e altre distorsioni”.


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