Si è chiuso ieri l’evento promosso dal Teatro Bertolt Brecht
Con il saluto alla luna sui versi di Leopardi si è chiusa alla mezzanotte di ieri sera la XVI edizione del Festival dei teatri d’arte mediterranei promossa dal Teatro Bertolt Brecht all’interno del progetto Officine Culturali della Regione Lazio e del FUS del Mibact.
Un’edizione segnata dalle restrizioni anti -Covid con un programma rimodulato nei luoghi e negli eventi ma sempre partecipato e seguito con entusiasmo da cittadini, turisti e chi è venuto da fuori proprio per seguire la kermesse.
Tutti gli eventi in programma, infatti, ha registrato il tutto esaurito, dalle letture in barca agli spettacoli serali, dagli incontri tematici fino alle oltre 70 persone che la mattina alle 7 hanno seguito le letture all’alba ai piedi della cisterna maggiore nel Parco di Gianola.
Le voci intense di singoli hanno caratterizzato questa XVI edizione che non ha potuto ospitare spettacoli corali. Voci che, però, hanno saputo rievocare questo Mediterraneo, dal fascino della Penelope di Iaia Forte alla bravura di Paolo Cresta in “Novecento” ai relatori come Marco Omizzolo e il docente dell’Orientale di Napoli Luigi Mascilli Migliorini. La voce di Odisseo che riecheggiava tra le onde del nostro mare che ha incantato e fatto sognare tutti i partecipanti.
“Questa edizione la ricorderemo per la delicatezza degli sguardi al mattino ,per la speranza che la.bellezza sia più forte della paura, per l’indignazione gramsciana verso l’indifferenza, per la competenza che bisogna avere quando si vuole toccare il cuore delle persone. Viva chi non conta niente e viva l’arte che si ribella contro i pregiudizi le ingiustizie la cecità di chi è chiamato a vedere ed invece si volta dall’altra parte”, afferma il direttore artistico Maurizio Stammati.