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I consumatori europei potranno difendere collettivamente i propri diritti


Una nuova azione rappresentativa UE per maggiore protezione dei consumatori da danni collettivi
• Lancio di azioni collettive da parte di associazioni dei consumatori selezionate
• Tutela da abusi di azioni legali grazie al principio “chi perde paga”
Martedì, il Parlamento ha approvato in via definitiva una normativa che consentirà a gruppi di consumatori dell’UE di intraprendere azioni collettive.

Le nuove norme introducono un modello armonizzato di azione rappresentativa che fornisce ai consumatori una protezione da danni collettivi e dal rischio di azioni legali abusive.

I Paesi UE dovranno instaurare almeno un meccanismo procedurale che consenta agli enti legittimati (quali associazioni dei consumatori o organismi pubblici) di intentare azioni rappresentative di natura inibitoria (cessazione o divieto) o risarcitoria (compensazione). L’obiettivo della normativa è migliorare il funzionamento del mercato interno ponendo fine a pratiche illegali e facilitando l’accesso alla giustizia per i consumatori.

Maggiori diritti per i consumatori e tutela per i professionisti

L’azione rappresentativa europea consentirà a enti legittimati (quali le associazioni dei consumatori), e non a studi legali, di rappresentare gruppi di consumatori e intentare azioni rappresentative.

L’avvio di azioni giudiziarie transfrontaliere è subordinato al rispetto degli stessi criteri in tutta l’UE da parte degli enti legittimati.

Tali enti dovranno dar prova di un certo livello di stabilità e poter rispondere della propria attività pubblica, oltre a dimostrare l’assenza di scopo di lucro. Per quanto riguarda le azioni nazionali, gli enti dovranno rispettare i criteri previsti dalla normativa nazionale. Gli enti legittimati sono tenuti a mettere in atto procedure volte a scongiurare influenze esterne o l’insorgere di conflitti di interesse, in particolare se finanziati da terzi.

Le regole prevedono inoltre salvaguardie da azioni legali abusive grazie al principio “chi perde paga”, secondo cui la parte soccombente è tenuta a rimborsare alla parte vittoriosa le spese legali sostenute.

Sarà consentito intentare azioni collettive contro professionisti per presunte violazioni di leggi UE in numerosi settori, quali la protezione dei dati personali, i viaggi e il turismo, i servizi finanziari, l’energia e le telecomunicazioni.

Infine, la direttiva tiene conto delle violazioni interrottesi prima che l’azione rappresentativa sia stata intentata o conclusa, al fine di vietare tale pratica e scongiurarne il ripetersi.

Il testo legislativo è stato approvato in seconda lettura (senza votazione).

Citazione

Il relatore Geoffroy Didier (PPE, FR) ha detto: “Con questa nuova direttiva abbiamo trovato un equilibrio tra una maggiore protezione dei consumatori e la certezza giuridica di cui le imprese hanno bisogno. In un momento in cui l’Europa è messa a dura prova, l’UE ha dimostrato di essere in grado di fornire e di adattarsi a nuove realtà, di proteggere meglio i suoi cittadini e di offrire loro nuovi diritti concreti in risposta alla globalizzazione e ai suoi eccessi”.

Prossime tappe

La direttiva entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Gli Stati membri dispongono in seguito di 24 mesi per recepire la direttiva nel loro diritto nazionale, e di ulteriori 6 mesi per applicarla. Tale data di applicazione sancisce l’entrata in vigore delle nuove norme sulle azioni rappresentative.

Contesto

La direttiva sulle azioni rappresentative presentata ad aprile 2018 dalla Commissione europea è stata concordata dal team negoziale del Parlamento e dei ministri dell’Unione europea a giugno 2020. Il progetto di legge fa parte del “New Deal” per i consumatori, concepito quale risposta alla recente serie di violazioni dei diritti dei consumatori perpetrate da multinazionali. In alcuni Stati membri i consumatori possono già intentare azioni collettive, d’ora in poi questa opzione sarà disponibile in tutti i paesi dell’UE.


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