Luca Loizzi, per anni insegnante di lettere a Milano nel 2011 chiede ed ottiene il trasferimento al Sud, ora vive e lavora in Puglia, per quello strano fenomeno che alcuni chiamano “migrazione inversa”.
La sua ricetta musicale è ispirata dal vecchio e nuovo cantautorato francese, da Brel a Brassens, da Benabàr a Vincent Delem fino alla scoperta di Giorgio Gaber e di Nanni Svampa.
Oggi al suo esordio discografico con un disco omonimo in uscita il 30 Maggio per Tarock Records, promosso con il sostegno di Puglia Sounds.
In rotazione radiofonica in questi giorni con il primo singolo estratto dal titolo “Quando Meno Te Lo Aspetti”, brano che rappresenta al meglio la scrittura dell’autore: una ballad in cui echi folk si intrecciano ad ironiche invettive nello stile tradizionale della canzone d’autore.
Registrato tra gennaio ed aprile del 2012 presso gli Studios LaVilla24 (Biscceglie/Trani) dal produttore Beppe Massara ed arrangiato dal chitarrista Nico Acquaviva, il disco rappresenta il frutto di una lunga collaborazione iniziata già nel 1998. I nove brani di cui si compone l’album, sono ispirati principalmente alla tradizione cantautorale italiana e francese nella sua versione più ironica e satirica, e rappresentano le tante e diverse anime dell’autore: le citazioni colte e letterarie si mescolano a metafore ardite, espressioni gergali, ricercati “non-sense” o idiomi stranieri che estrapolati spesso dal proprio contesto originario, creano così più livelli di comprensione e un “melting-pot” linguistico volutamente sarcastico e provocatorio, raccontando l’Italia di oggi decadente, ambigua, psicotica, ma pur sempre romantica.
La struttura minimale della composizione, pensata principalmente per voce e chitarra, si arricchisce di arrangiamenti diversi per ogni brano e di sonorità internazionali: swing, blues, folk e jazz latino caratterizzano le canzoni conferendo ad ognuna una propria identità, seppure esse trovino elemento di coesione nella peculiare scelta dello scat vocale nei ritornelli come nelle strofe e nel personalissimo stile cantautorale dell’artista.
La presenza di musicisti di primissimo piano non ha implicato necessariamente l’adozione di tecnicismi solistici nella struttura degli arrangiamenti che, al contrario, restano meno elaborati così da sottolineare le sonorità acustiche e favorire l’aspetto lirico dei brani.
Il disco alterna ballads a brani con andature veloci e ritmate e ad altre ancora, lente e cadenzate con improvvise accelerazioni.
L’Artwork del cd in digipack lucido, riproduce una tela di Dario Agrimi e ritrae Luca Loizzi in una posa classica ispirata all’iconografia tipica di “Orfeo” così da favorire l’impressione d’avere un mini-quadro fra le mani.