6 giugno 2013 – L’Ambasciatrice UNICEF Lucy Liu ha appena concluso una missione sul campo in Libano con l’UNICEF per vedere con i propri occhi la terribile situazione dei bambini siriani e delle loro famiglie, che hanno dovuto lasciare le proprie case a causa della crisi, durante la quale sono morte più di 70.000 persone e circa 6 milioni sono fuggite dalle proprie case. Accompagnata dallo staff dell’UNICEF, Lucy Liu ha visitato alcune sistemazioni di fortuna nella regione del Beeka, in Libano, il paese che ospita il maggior numero di rifugiati siriani al mondo.
Circa un milione di persone ha urgente bisogno di assistenza umanitaria in Libano. La metà delle quali sono bambini e adolescenti. Il numero di coloro che arrivano dalla Siria sta aumentando drammaticamente, con oltre 100.000 persone che ogni mese oltrepassano il confine. Le risorse delle comunità ospitanti libanesi, del Governo, e delle organizzazioni umanitarie sono state utilizzate fino al limite.
“Le condizioni dei campi che ho visitato sono molto difficili. Abbiamo incontrato famiglie che vivono in tende improvvisate costruite con sacchi di tela e teloni di plastica. Non c’è acqua, non ci sono bagni, le fosse all’aperto fungono da latrine e i casi di diarrea sono in aumento. Molti bambini hanno scabbia, pidocchi e pulci,” ha detto Lucy Liu, Ambasciatrice UNICEF dal 2004. “Ho visto bambini giocare tra i rifiuti, tra le macerie. Hanno un disperato bisogno di andare a scuola”.
L’UNICEF ha già ricordato che il conflitto siriano rischia di creare “una generazione perduta” di milioni di bambini che porteranno le cicatrici fisiche ed emotive del conflitto per molti anni a venire. I bambini che arrivano dalla Siria hanno dovuto abbandonare la propria vita, spesso senza avere nient’altro se non i vestiti che avevano addosso. Più del 40% dei bambini che vengono dalla Siria sono in età scolare; molti mancano da scuola da mesi o anche anni. In Libano, circa 150.000 bambini siriani non vanno a scuola, e si stima che il numero crescerà a più di 400.000 entro la fine dell’anno. Le scuole pubbliche sono vicine al punto di saturazione.
I bambini sfollati hanno esperienze ed hanno assistito a violenze che non si possono raccontare – la morte o il ferimento di parenti, vicini e amici – o sono stati esposti a scene di distruzione strazianti. Queste esperienze possono avere un impatto significativo sul benessere e sullo sviluppo psicologico e sociale dei bambini, sia nel breve sia nel lungo periodo.
“Ogni bambino merita di vivere la propria infanzia. Questi bambini hanno bisogno di alimenti nutritivi, cure mediche ed istruzione”, ha detto Liu. “Sto chiedendo alle persone di interessarsi a questa crisi e di aiutare questi bambini”.
AZIONE DELL’UNICEF – In Libano, l’UNICEF sta assistendo i rifugiati siriani, così come le più povere comunità ospitanti libanesi; ha ampliato i programmi per l’istruzione, la protezione, la salute, la nutrizione, l’acqua e i servizi igienico sanitari per rispondere ai bisogni più urgenti.
L’UNICEF sta lavorando per riportare a scuola i bambini più vulnerabili, in un ambiente sicuro e protetto; sta supportando il sistema sanitario con vaccinazioni e scorte mediche salvavita; sta provvedendo al supporto psicologico dei bambini, così che possano cominciare a riacquistare un senso di normalità; sta facilitando l’accesso all’acqua pulita potabile e ai servizi igienico sanitari e sta supportando i programmi per prevenire la violenza su donne e ragazze.
Il crescente numero di rifugiati, di comunità colpite e la mancanza di una vicina risoluzione politica della crisi richiederà enormi risorse – da sostenere – per rispondere ai bisogni della popolazione. La risposta dell’UNICEF all’emergenza è ancora fortemente sottofinanziata.
Emergenza Siria, donazioni all’UNICEF tramite:
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LUCY LIU- E’ attrice, produttrice, regista e artista. In qualità di Ambasciatrice UNICEF ha svolto missioni in Perù, Russia, Pakistan, Egitto, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio e Lesoto.