Scarlett Johansson
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Scarlett Johansson incanta il red carpet di Venezia


“Non ho avuto idee preconcette su come preparare la parte: la lavorazione stessa del film è stata un’esperienza che mi ha aiutato a comprendere il personaggio passo dopo passo”. Al Lido è sbarcata Scarlett Johansson, nuovamente ‘umana’ (e bionda), per accompagnare ‘Under the Skin’, film di Jonathan Glazer in Concorso che la vede protagonista nei panni di un’aliena (e mora).
“La storia del libro da cui siamo partiti (di Michael Faber, ndr) mi ha molto interessato – dice il regista, nuovamente in gara a Venezia nove anni dopo ‘Birth – Io sono Sean’ – ma la molla che mi ha spinto a realizzare il film è stata quella di poter inquadrare lo sguardo sul mondo da parte di un’aliena”. Catapultata nella grigia e piovosa Scozia, la ragazza girovaga su un furgone in caccia di ‘prede’ da ammaliare, sedurre e… Fino a quando scatterà qualcosa in lei e da predatrice finirà per ritrovarsi preda. “Abbiamo dovuto incominciare da un punto zero, da una tabula rasa – spiega Scarlett Johansson – Dare vita ad un qualcuno che arriva, con dei difetti certo, ma è una ‘persona’ che è parte di un’entità. E’ stato difficile trovare una chiave interpretativa all’inizio. Non volevamo che apparisse come un ‘classico’ alieno, con movimenti strani, semplicemente volevamo far vedere che fosse accesa o spenta, per osservare il mondo attorno a sé”.
Mondo che viene letteralmente ‘osservato’ senza preavviso: “Volevamo che il film mantenesse un aspetto realistico. Non doveva essere un mondo fatto da attori, figuranti o set: doveva sembrare uguale al mondo reale. Per farlo abbiamo dovuto escogitare una metodica per realizzare scene con cineprese nascoste senza che il mondo scoprisse che veniva filmato”, dice il produttore James Wilson. “Abbiamo utilizzato otto diverse macchine da presa per filmare Scarlett, da angolazioni diverse, e per quanto possibile abbiamo evitato di creare set artificiali: l’unica ‘bugia’ del film era proprio Scarlett”, aggiunge Jonathan Glazer. Che ancora non riesce a contestualizzare ‘Under the Skin’ all’interno della sua filmografia: “E’ ancora troppo presto per capirlo – dice – ma di sicuro ci saranno legami con altri miei lavori precedenti, penso all’universo visto con distacco, senza passione, elemento che esiste qui come in altri film che ho realizzato. Non lavoro mai con un sottotesto però e di sicuro non riesco ad analizzare il mio lavoro per voi, siete voi che lo dovete fare per me”.
L’unica cosa certa è la ‘prima volta’ di Scarlett Johansson nei panni di un’aliena: “Non credo sia semplicemente un film di fantascienza – dice l’attrice – anche se per certi versi si presta ad essere interpretato così. E’ stata un’esperienza che non si adatta ad un genere in particolare, che rimane difficile da etichettare: tutti i film che ho fatto sono stati una sfida. Ed è come se ogni film ci permettesse di utilizzare muscoli diversi di noi stessi”.
Ancora con data da stabilire, ‘Under the Skin’ uscirà nelle sale distribuito da BiM.

 

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